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Maria Bietolini Maria Bietolini

Dal volume N° 35

Per fare un mouse ci vuole un toro

CON STEVE JOBS  LA RICERCA DELLA SEMPLICITÀ  È ARTE: LETTERALMENTE

Chi usa il desktop, lo usa ogni giorno: ma avremmo mai pensato che il mouse Apple nasce da un animale ben diverso da un topolino?
Steve Jobs è sempre stato più che attento, è stato decisamente maniacale nella cura del design dei suoi prodotti. Il suo mantra potrebbe essere: “alla ricerca della semplicità”. E infatti “Semplifica!” è la sua seconda regola (la prima è “Concentrati!”: già da sole, costituirebbero il base del successo di molte aziende – oltre che di ognuno di noi…).
Nel libro Steve Jobs – Lezioni di leadership (ed. Mondadori) il suo biografo ufficiale Walter Isaacson le indica tutte e 14: ma le sue regole sul design del prodotto sono appassionanti, perché a questo aspetto anche i migliori brand spesso non dedicano la necessaria attenzione. Un esempio concreto: il confronto fra un qualunque software Apple e Microsoft Word, divenuto sempre più confuso in un bailamme di finestre misteriose e funzioni fastidiose.


Giocando si impara
Che bisognasse puntare alla semplicità era stata una intuizione durante il periodo in cui, lasciata l’università, lavorò alla Atari. Una caratteristica dei giochi di questa casa stava nell’essere talmente elementari da poter essere venduti senza manuale: chiunque ne avrebbe capito subito il funzionamento. Un esempio delle scarne istruzioni? Per il gioco di Star Trek erano: “1. Inserite un quarto di dollaro. 2. Evitate i Klingon.” Punto.

Domare la complessità significava anche proporsi all’utente con un atteggiamento di confidenza: nel caso delle complessità tecnologiche, questo vuol dire anche non essere sfidanti, non provocare blocchi o ansie ma, anzi, accompagnare l’utente in un nuovo mondo di innovazione “serena”. Non è così strano capire perché Apple abbia un tasso di fedeltà così elevato.

In seguito, dopo le ben note visite al Palo Alto Research Center della Xerox in cui ebbe la sua illuminazione, un’altra cosa gli fu chiara: se i computer dovevano avere bisogno di una interfaccia e di un mouse, allora bisognava reinventarli nel modo più semplice e intuivo. Così i tre tasti del puntatore Xerox diventarono uno solo e nacque il sistema delle cartelle in cui trascinare, in tutta semplicità, i file. Oggi ci sembrano cose ovvie, quindi…ringraziamo Steve almeno una volta al giorno, per non avere dovuto imparare linguaggi e combinazioni di tasti strane!

E non si finisce mai di imparare
Ma come si arriva a questo? Jobs ha saputo scegliere alcuni collaboratori chiave in grado di introiettare questa ricerca al mille per cento: ad esempio Jony Ive, l’industrial designer dei principali prodotti della mela di Cupertino. Con il suo team, si cercava non tanto e non solo di eliminare un bottone o una finestra in nome di una semplificazione fine a se stessa, ma di andare in profondità, per cogliere l’essenza del ruolo svolto da ciascun elemento. Così sviluppando l’iPod pretese che ogni operazione o passaggio non dovesse mai richiedere più di tre clic; e fece eliminare perfino il tasto on-off, rendendo accensione e spegnimento automatici con l’uso del prodotto.
Più di recente, basta guardare il lavoro svolto sul telecomando per il controllo della Apple tv: ha solo tre tasti. Quello della Google tv? 78.


Quando a insegnare è Picasso
Un’altra caratteristica di Jobs era l’importanza che dava alle discipline classiche, come letteratura e arte (vedi perfino la passione per l’eleganza della calligrafia). Umanesimo e scienza, creatività e tecnologia, arte e ingegneria… Ecco allora l’esempio dello studio di Picasso per arrivare al mouse perfetto.

Qualche anno fa, in una delle lezioni tenute ai dipendenti alla Apple University di Cupertino il professor Randy Nelson della Pixar ha illustrato le 11 litografie dell'evoluzione stilistica del Toro di Picasso, durata in tutto un mese, mettendole in relazione con le trasformazioni e le semplificazioni del design dei prodotti.
L'idea alla base del corso è piuttosto lineare: anche il grande artista spagnolo nella sua vita ha eliminato tutti i dettagli per arrivare, con la semplicità,  al capolavoro. Ed effettivamente guardare questi percorsi paralleli è affascinante e rende palpabile il clima di fervore creativo che ha sempre contraddistinto i designer Apple.