Pillole


Valeria Tonella Valeria Tonella

Dal volume N° 38

Netflix: vacanze illimitate per chi lavora oltre l'orario

Netflix – società americana di streaming on demand – ha raggiunto un fatturato di 51 miliardi di dollari. Oltre agli abbonati (a gennaio 2016, 75 milioni), ha contribuito una politica speciale del personale, quella delle “vacanze illimitate”: dal 2004, infatti, i dipendenti di Netflix hanno la libertà di prendersi tante vacanze quante ne desiderano.
Non è il primo caso: già la Semco, azienda brasiliana, ben 30 anni fa fece la scelta radicale di abbandonare ogni orario o tabella dei giorni di malattia. Era il 1981, e la Semco fruttava 4 milioni di dollari. Adesso ha superato il miliardo.
Alla base di questa politica ci sono, ovviamente, i risultati: non importa quanto, quando e dove il personale lavori, l’importante è ciò che “produce”. E Netflix non è certo un’azienda che predilige la flessibilità a scapito della produttività: ogni dipendente deve tenere i manager aggiornati sull’avanzamento dei lavori e mantenere un livello di qualità molto alto (a cui sono commisurati alti pacchetti premio). In tutto questo, però, non c’è nessuno che tenga traccia del tempo passato al computer o alla scrivania.
La domanda che ha fatto propendere la società verso modello è stata: perché conteggiare le ore o timbrare cartellini quando non teniamo conto delle email mandate di sera o nei weekend o di altri lavori terminati fuori orario?
Insomma, basta con l’ideale dell’epoca industriale in cui gli operai stavano alla catena di montaggio dalle 9 alle 17: legarsi al fattore tempo è diventato limitante.
Nell’ultimo decennio, Netflix ha notato un incremento non solo del fatturato, ma anche della motivazione: il personale è più produttivo e focalizzato su quello che deve fare.
Non tutte le aziende sono dello stesso parere: meno dell’1% di quelle statunitensi ha adottato la politica delle vacanze illimitate. Una reazione dovuta alla mentalità: è difficile, per molti inconcepibile, pensare di potersi prendere tutto il tempo libero che si vuole. Perciò, ad esempio, Evernote passa ai dipendenti fino a mille dollari da spendere in vacanza, e altre aziende arrivano fino a 7.500. L’idea è: offriamo questo denaro per il vostro tempo libero perché sappiamo che saranno “rimborsati” in produttività. Un lavoratore che sa di potersi prendere del tempo libero quando vuole è un lavoratore più sereno, e quindi più creativo e volenteroso. Solo il… tempo ci dirà se questo modello funziona bene come ha funzionato per Netflix.