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Dal volume N° 64

L'execution, signori, l'execution! Tom Peters e il cambiamento

PER GENTILE CONCESSIONE E A CURA DI WOBI E DELLA REDAZIONE DI V+

«La gestione del cambiamento non ha scorciatoie. Si tratta di cambiare attitudini, modi di pensare... e questo non si ottiene dal giorno alla notte. Sono passi che bisogna fare giorno per giorno».

 Tom Peters, l’esperto mondiale di management che ormai anche i lettori di V+ conoscono bene, ha tenuto un corso online per WOBI (ecco la formazione in tempi di Covid). Tre sessioni, dalle 17 alle 18.30, per parlare di ciò che fa più paura a tutti adesso: il cambiamento. E come gestirlo.
«Vince chi sperimenta sempre cose nuove». Sempre. Quindi non solo quando le cose vanno bene, e non solo alcuni e altri no. «L’innovazione è importante in egual misura nel dipartimento Risorse Umane, in quello Legale, di Finanza... come in quello di sviluppo del prodotto». Fa parte, insomma, della cultura aziendale, dall’alto in basso – o almeno quando parliamo di organizzazioni “dinamiche” veramente, non solo sulla carta.

Tutto bello ma… con il Covid?
Ecco i consigli di Tom Peters.

SE SBAGLIANO, PREMIALI (SOLO SE!)
Questa pandemia ci ha mostrato che gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Perciò, per introdurre un sistema di innovazione efficace, è necessario liberarsi della paura di sbagliare. Non si tratta solo di accettare i fallimenti di chi lavora in azienda con noi, ma di celebrarli e ricompensarli – se si tratta di “fallimenti rapidi”, ovvero quegli errori che compiono le persone che si prendono dei rischi, che sperimentano cose nuove. “Quando queste persone sbagliano, bisogna promuoverle” ha detto Michael Bloomberg. Sono chiamati anche “fallimenti emozionanti”, perché commessi quando si cerca di sperimentare qualcosa mai fatto prima.
Promuovendo questo percorso di ricerca e di inciampi, non incentiviamo l’errore, come qualcuno penserà, anzi! Incentiviamo il miglioramento.

SE NON LA PENSANO COME TE, ASSUMILI
Anche, anzi soprattutto nei momenti più critici, è inutili circondarsi esclusivamente di persone che la pensano come noi. Per innovare, è necessario che i team siano formati da persone con esperienze e punti di vista differenti.
Winston Churchill lo ha spiegato benissimo: “Se due la pensano allo stesso modo, uno dei dei è inutile”. Inutile al cambiamento, perché non partoriranno mai idee nuove, soluzioni diverse.
Durante il corso, Peters ha citato un altro “grande”, John Stuart Mill, filosofo, politico ed economista scozzese, che ha detto: “Difficilmente si può sottovalutare il valore di mettere in contatto persone dissimili tra loro e con modi di pensare e agire differenti a quelli a cui sono abituati. Tale comunicazione è sempre stata una delle principali fonti di progresso”.
La diversità di pensiero è un valore aggiunto.

E SE INTRAVEDI NUOVI MERCATI?
Instabilità, ambiguità, incertezza: non è facile affrontare nuovi mercati adesso, specie se stiamo lottando per rimanere a galla nel nostro, ed è già gran cosa. Ma Peters ci suggerisce di fare quello che dovremmo fare sempre: non trascurare mercati che hanno molto potenziale. A lungo, per esempio, ci si è concentrati sui Millennials, nonostante non siano il segmento con il maggiore potere d’acquisto. Negli Usa il mercato delle consumatrici donne è di almeno 28 miliardi di dollari, e i consumatori tra i 44 e i 65 anni sono la maggioranza in gran parte dei Paesi occidentali.
Questo per dire: fai bene il tuo, ma ogni tanto butta lo sguardo altrove. Chissà quante opportunità, chissà!


L’EXECUTION, SIGNORI, L’EXECUTION!
“Ho visto leader mettere troppa enfasi in strategie di alto livello, nell’intellettualizzare e nel filosofare, invece che nell’implementare. Le persone si accordavano su un progetto o un’iniziativa ma poi non veniva portato a termine”. Con questa frase di Larry Bossidy, autore e imprenditore statunitense, Peters porta l’attenzione su un aspetto fondamentale, il vero lavoro di un manager e di un leader: l’execution. Cioè fare. Non solo programmare. Sembra così scontato, e invece quanto spesso ci fermiamo alla strategia?