Case history


Valeria Tonella Valeria Tonella

La nuova campagna KLM invita i clienti... a non volare

  ANDARE CONTRO IL BUSINESS... AIUTA IL BUSINESS
 La nuova campagna della compagnia aerea KLM “fa strano”: “Fly Responsibly” (“vola responsabilmente”) invita i viaggiatori a chiedersi se possano volare di meno. Eh sì. “Fly Responsibly rappresenta l’impegno di KLM ad avere un ruolo fondamentale nel creare un futuro più sostenibile per l’aviazione” si legge nel sito; seguono i tre punti dell’iniziativa: “cosa facciamo”, “cosa fa il settore”, “cosa puoi fare tu”. Quest’ultimo è interessante, perché chiama direttamente in causa il cliente. Certo, KML cita il suo programma di compensazione della CO2 prodotta dai voli, CO2ZERO, che permette di sostenere un progetto di riforestazione in America centrale. Ma ci sono anche delle alternative, e KLM chiede al consumatore di valutarle bene, prima di scegliere: “a volte il treno o altri mezzi di trasporto sono più sostenibili degli aerei, specie sulle brevi distanze. Sapevi, per esempio, che andare da Amsterdam a Bruxelles richiede più tempo in aereo che in treno?” Potrebbe sembrare una “anticampagna” pubblicitaria, ma la sostenibilità, citando Pieter Elbers, Ceo di KLM, “è una cosa che ci riguarda tutti. Lavoriamo sodo per fare le cose nel modo giusto, ma tutte le parti coinvolte devono unire le forze per creare un futuro sostenibile. Tutti i protagonisti dell’industria dell’aviazione, tutte le aziende in qualsiasi industria. E sì, anche tutti i viaggiatori”. Dal Post: “Circa il 3 per cento della popolazione mondiale prende almeno un aeroplano nel corso di un anno. In termini assoluti, il numero di persone che viaggiano in aereo è contenuto, ma contribuisce sensibilmente alla produzione dei gas serra che causano il riscadalmento globale. Si stima che nel complesso gli aeroplani producano tra il 2 e il 5 per cento di tutte le emissioni responsabili del riscaldamento globale”. I più scettici dicono che sia soltanto un’abile mossa promozionale; d’altronde KML non ha annunciato misure più “pesanti” per diminuire l’impatto sull’ambiente soprattutto delle tratte più brevi. A livello comunicativo, in ogni caso, l’azienda ha lavorato bene: semplice ma carina la sezione del sito dove si elencano altri modi per volare responsabilmente, come diminuire il carico dei bagagli, scegliere alloggi “eco-friendly”, informarsi sui programmi di sostenibilità delle compagnie... Oltre al programma CO2ZERO, si parla anche di una “eco-benzina” per l’alimentazione degli aerei, ma dimostrare l’effettiva veridicità della cosa è tecnicamente fuori dalla nostra portata. Intanto in Svezia la compagnia Swedavia AB annuncia un calo del traffico rispetto agli stessi mesi del 2018. Effetto Greta Thunberg o semplice coincidenza?