Fondamentali del business


Edoardo Lombardi Edoardo Lombardi

Itainglese: usiamo bene la parola manager

 

“Itainglese”: uso della lingua italiana caratterizzata dal ricorso frequente, e spesso arbitrario, di termini e locuzioni inglesi. Ricordate la definizione che abbiamo dato, presa dal dizionario, nello scorso numero?

Ri-scopriamo “manager”.

CHI È UN “MANAGER”?
Nel breve viaggio che stiamo compiendo in mezzo alle parole inglesi in uso nel mondo degli affari, parole che sono state utilizzate prima di tutto in Gran Bretagna e poi hanno fissato la loro residenza in tutti continenti, ce n’è una di cui noi italiani possiamo rivendicare la primogenitura della etimologia: e questa è “manager”.

ETIMOLOGIA (E C’ENTRA L’ITALIANO!)
Il sostantivo inglese “manager” deriva dal verbo francese “manager” che discende a sua volta dall'espressione latina “manu agere”, “condurre con la mano”.
La derivazione dalla parola latina “manus” nasce dalla destrezza che il manager deve avere nella gestione degli affari e che ci riporta all'uso esperto della mano. Questo è proprio quello che fa, letteralmente, il manager: maneggia qualcosa con abilità, ne dirige i movimenti per condurla, guidarla in una determinata direzione.
Il significato si è modificato, ma non eccessivamente; infatti “manager” significa tuttora "colui che conduce gli altri".
A seguire è venuto il termine inglese “management”, che in Italia tende a essere pronunciato con l'accento sulla seconda sillaba (anche da chi parla abbastanza bene la lingua), in contrasto con la corretta pronuncia inglese, seguita a livello internazionale, che fa cadere l'accento sulla prima.

 

L’aspetto probabilmente più notevole, dal nostro punto di vista, è che ci siamo ripresi un termine, sotto diverse spoglie, che era originariamente nostro: la ricostruzione etimologica ci mostra infatti che la derivazione è la stessa dell'italiano maneggiare, ovvero ciò che succede proprio nel maneggio, luogo in cui le mani vengono utilizzate per impugnare le briglie e condurre i cavalli.
I cavalli moderni sono diventati le imprese o anche gli interessi dei grandi capitali: il manager può essere un direttore, un gestore, un amministratore, o anche un agente, un impresario, un procuratore.
Il mondo dell’impresa, lo sappiamo, è costellato di anglicismi, ma in questo caso specifico possiamo, se non altro, rivendicare la discendenza dai nostri “antenati”.

SIGNIFICATO
In generale un “manager” è colui o colei che ha la responsabilità di un progetto: ne definisce il processo e persegue gli obiettivi che ha contribuito a determinare.
Nel mondo degli affari, in cui questa parola è molto usato, il titolo di “manager” va a chi si occupa della gestione di aziende o parti di aziende, attraverso l'assunzione di decisioni sull'impiego delle risorse disponibili e in particolare delle risorse umane.
Il sinonimo italiano di manager è “dirigente”, persona preposta alla direzione di un'azienda o di una sua parte. Così inteso, il dirigente svolge tipicamente funzioni manageriali, ma non tutti coloro che svolgono queste funzioni sono dirigenti. D'altra parte la letteratura aziendalistica di origine anglosassone fa largo uso del termine “manager”: in molti casi è tradotto con "responsabile di...", e nel mondo del lavoro italiano questa traduzione suona meno impegnativa di manager.

SEI (DAVVERO) UN MANAGER? FAI QUESTO TEST
Quattro qualità sono concordemente ritenute essenziali per un buon manager.


□    ORIENTAMENTO AI RISULTATI. Avere una natura competitiva ed essere orgoglioso dei propri risultati facilita il raggiungimento degli obiettivi che il manager si è posto.


□    ASSERTIVITÀ. Un buon manager, per portare a termine il suo lavoro, ha bisogno di un certo livello di assertività, cioè di capacità di esprimere senza dubbi i propri sentimenti e al tempo stesso di rimanere cosciente di quelli degli interlocutori. Poiché non ha paura del confronto e non ha problemi a esprimere la sua opinione, il manager assertivo è più capace di influenzare gli altri.


□    DELEGA. Poiché il suo obiettivo è aggiungere valore al funzionamento complessivo dell’azienda, la capacità di delegare è molto importante. Detto questo, il manager dovrebbe riuscire a farlo in relazione ai compiti quotidiani dell'azienda, soprattutto quelli meno analitici e complessi.


□    LEADERSHIP. La qualità probabilmente più importante è la leadership, intesa come la capacità di motivare e guidare, che è fondamentale per il successo e le prestazioni di una squadra (nello scorso numero abbiamo parlato proprio di questo!)


ESERCIZIO: Quante di queste qualità ritieni di possedere? Quali puoi migliorare?

5 FRASI CELEBRI SUI MANAGER

1. “Tu, manager, tratta un uomo per quello che è e lui rimarrà quello che è. Tratta un uomo per quello che potrebbe essere ed egli diventerà quello che potrebbe e dovrebbe essere.” (Stephen R. Covey)


2. “Se vuoi costruire una nave, non forzare gli uomini a raccogliere legna, non dividere il lavoro e non dare ordini. Invece insegna loro a desiderare il mare vasto e infinito”. (Antoine de Saint-Exupéry)


3. "Circondati delle persone migliori che riesci a trovare, delega l'autorità e non interferire finché l’obiettivo che hai deciso con loro venga raggiunto". (Ronald Reagan)

4. “Se dovessi riassumere con una parola che cosa caratterizza un buon manager, direi la capacità decisionale. Tu puoi usare i computer più evoluti per produrre i numeri, ma alla fine devi farti un piano e agire”. (Lee Iacocca).

5. “Un manager non è una persona che può fare il lavoro meglio dei suoi uomini: è una persona che può portare i suoi uomini a fare il lavoro meglio di quanto potrebbe farlo lui”. (Frederick W. Smith)

 

E non dimentichiamoci la parola "leader": l'abbiamo approfondita qui!

Come è partita la serie