Lifestyle


Maria Bietolini Maria Bietolini

Dal volume N° 38

Il caso "Lost My Name": 1 milione di libri venduti e tanta magia

“Restituire al mondo un po’ della magia perduta, per rendere milioni di bambini in tutto il pianeta più curiosi, più intelligenti e più gentili”. Come? Unendo il potere di storie straordinarie ai nuovi magici poteri della tecnologia, per regalare a ogni bambino la “sua” storia personalizzata.
È la mission di una nuova casa editrice, Lost My Name (“ho perso il mio nome”), che attraverso il web fa libri di carta, e, in questo terzo millennio 3.0, ne vende 1 milione e 145 mila in 167 Paesi in poco più di tre anni.
E la prima magia è sicuramente questa.

La seconda magia è il pensiero che sta dietro a tutto questo. Perché se l’idea di offrire a ogni bambino del mondo una storia che lo vede protagonista, nata fra amici, sembra l’uovo di Colombo, ideare un meccanismo dalle varianti infinite (e renderlo così chiaro e semplice da rendere la creazione del libro online davvero semplice per il più giurassico negato totale) non era affatto scontato.
Ora: io non so e non saprei mai spiegarvi l’ambaradàn di codici che sta sotto la piattaforma, il “design sotto al design”; ma il meccanismo importante è nella concezione all’origine delle storie, che nasce tutta prima, dalla fantasia e dalla logica degli autori e illustratori.
Non riesco infatti a immaginare il lavoro di progettazione: si tratta di creare e stampare ogni volta un libro diverso da ogni altro – ma ovviamente costruendo una solida impalcatura di variabili, oltretutto possibilmente valide nella maggior parte delle lingue.
Ecco perché la prima opzione per la T è troll, o perché la lettera N propone il poco noto ma caratterizzatissimo narvalo.

Lost and Found
Perso e ritrovato: sì. La storia è quella di un bambino o una bambina (la prima opzione di scelta per iniziare l’ordine) che, svegliandosi una mattina, non ha più il suo nome: si è perso! Inizia quindi un’avventura per rintracciare, una per una, le lettere dell’alfabeto che lo compongono. Il/la protagonista infatti ha il nome del destinatario del regalo. Io l’ho ordinato per Natale alla mia nipotina Anita, e nella storia creata per lei si incontrano cinque situazioni e cinque personaggi magici: per lei ho scelto Aquila, Narvalo, Ippopotamo, Tarantola e Angelo, ma per ogni lettera ci sono più opzioni.
A ogni scelta che compiamo il libro letteralmente si ricrea sotto i nostri occhi, in anteprima. Poi si può far stampare anche una nostra dedica di un po’ di righe (e qui la creatività è tutta nostra). La registrazione di rito, il carrello e… fine: la consegna è gratuita in tutto il mondo.
Assicuro che il libro non è solo “carino” come idea, ma è davvero bello, tattile, godurioso da toccare. E funziona bene per iniziare a leggere, partendo dal proprio nome.

Lesson learned
Esperienza personale: considerando che ogni copia è una lavorazione a sé, ci vuole qualche giorno per l’arrivo del libro, e periodi come il Natale non aiutano, quindi se avete una data precisa conviene giocare d’anticipo.

Last but not least
Ultimo, ma non meno importante. Il sito di Lost My Name riporta in homepage le (ottime) recensioni dei clienti e in una sezione le (molte) offerte di lavoro: qualcosa vorrà pur dire!


I post della pagina Facebook sono creati con lo stesso stile grafico delle storie: il primo libro di fatto sta definendo la brand image della società.