Mestiere della Supervisione


Edoardo Lombardi Edoardo Lombardi

Dal volume N° 57

Gioco di branco vince: il team work dalla natura all'azienda

 

Il teamwork o lavoro di squadra può essere descritto come il processo di lavoro “collaborativo” intrapreso da un gruppo di persone per raggiungere un obiettivo condiviso. Il lavoro di squadra comporta di subordinare la preminenza personale all’efficienza dell’insieme.


Sono trascorsi oltre 200 mila anni di evoluzione e l’umanità ha dovuto affrontare numerose condizioni avverse per giungere allo stato di civilizzazione in cui ci troviamo oggi. Siamo sopravvissuti perché abbiamo lavorato insieme e ci siamo sorretti l’uno con l’altro. La base comune di questo successo è stata: “essere insieme o perire”.


NON SIAMO (I) SOLI
Immagino che molti di voi credano che la “cooperazione” sia una caratteristica riservata soltanto agli esseri umani. Ma non è così. Se prendiamo in considerazione tutti gli esseri viventi, scopriamo che c’è una quantità di creature, sia vegetali che animali, che coopera perché costrette a farlo per la loro sopravvivenza.
Vediamo allora che cosa possiamo imparare da queste creature cominciando dal mondo vegetale.


IMPARIAMO L’UNITÀ: LE SEQUOIE
Le sequoie sono alberi della famiglia delle Cupressaceae, a cui appartiene anche il cipresso; originarie della parte occidentale del Nord America, crescono spontaneamente lungo una ristretta fascia costiera tra la California e l'Oregon. La maggior parte delle sequoie è situata all'interno del Parco nazionale di Redwood e in quello dello Yosemite. Si tratta della specie vegetale più alta del mondo (può superare i 100 metri d'altezza), ed è anche una tra le più longeve: può vivere oltre 2 mila anni.
Le sequoie si riproducono soltanto dai semi che le vecchie piante producono annualmente a milioni. Tuttavia le probabilità che il singolo seme germini e cresca sono soltanto una per miliardo: ha bisogno, infatti, di un terreno umido ma ben drenato con tanto sole diretto, un habitat non facile da trovare in una foresta “affollata”.
Si potrebbe pensare che alberi così alti abbiano un imponente sistema di radici, esteso in profondità per centinaia di metri. Al contrario hanno invece delle radici molto superficiali ma interconnesse: talvolta una radice, partendo dal tronco, si estende correndo appena al di sotto della superficie del terreno per 50-100 metri in direzione dell’acqua e nel percorso si lega alle radici di altri alberi simili. È davvero sorprendente come sistemi poco ancorati nella profondità resistano a grandi tempeste. Avviene perché, anche quando soffiano venti forti, gli alberi si sostengono a vicenda: una gran forza che appunto dalle radici collegate tra di loro.
Lo scrittore americano Harvey McKay commenta così:
Per comprendere la forza dell’essere collegati l’uno all’altro, che è alla base del teamwork, qualche volta compio un esercizio visivo molto convincente. Metto insieme in un fascio sei matite e cerco di spezzarle in aria o appoggiandole al mio ginocchio. Una persona dotata di forza media non riesce a spezzare il fascio. Prendo invece una matita alla volta e facilmente la rompo in due pezzi. Se ci si aiuta l’uno con l’altro ci si mette nella condizione del fascio. Nessuno può spezzarlo. Ma se ci si divide si può finire come la matita singola”.

Su questo concetto si basavano i “fasces lictorii” dell’antica Roma, l’arma portata dai littori, una sorta di guardia del corpo del rex. Consisteva in un fascio di bastoni di legno legati con strisce di cuoio, normalmente intorno un’ascia, a simboleggiare il potere sorretto dalla resistenza che proveniva dall’unità.

LESSON LEARNED
I team che funzionano bene sono caratterizzati da un buon livello di unità, che – come nel caso delle sequoie – conferisce ai team stessi una grande resistenza.

Passiamo adesso al mondo animale.


IMPARIAMO LA FIDUCIA: I SURICATI

Sono animali grandi quanto scoiattoli che appartengono alla famiglia delle manguste e sono famosi per la loro postura eretta. Vivono nelle inospitali pianure dell’Africa meridionale e hanno dovuto sviluppare una intelligente strategia di sopravvivenza basata sulla fiducia reciproca. Vivono in gruppo, e più famiglie di solito vivono insieme in una grande comunità. Un membro è a turno incaricato del compito di guardia, mentre gli altri si cibano. Appena percepisce un pericolo, la guardia dà tempestivamente l’allarme all’intero gruppo che ha così la possibilità di mettersi in salvo. Il livello di fiducia che i componenti del gruppo pongono l’uno verso l’altro è molto alto; una disattenzione della guardia può fare la differenza fra la vita e la morte, ma nel loro caso invece la strategia di protezione è molto efficace.

LESSON LEARNED
La fiducia reciproca fra i membri è un requisito fondamentale in un team.

IMPARIAMO LA COMUNICAZIONE: I LUPI

I lupi hanno una struttura sociale molto pronunciata con ruoli ben definiti per ciascun membro del branco. Ciò li forza a essere dei buoni comunicatori: utilizzano ogni canale di comunicazione a loro disposizione, dai latrati terrificanti ai minuscoli movimenti degli occhi. Hanno una capacità di osservazione così affinata che prendono nota dei più sottili cambiamenti nei comportamenti reciproci.

LESSON LEARNED
Questo è il tipo di approccio che “fa miracoli” nel lavoro di team, permettendo ai membri di comprendersi l’un l’altro molto bene e di comunicare così efficientemente da evitare qualsiasi equivoco ogni volta che si è impegnati in un incarico collettivo.

Ma anche le oche canadesi, le api, gli elefanti e gli scimpanzè hanno qualcosa da dirci! Leggi l'articolo completo nel nuovo numero di V+! Clicca qui