Strategie e tecniche


Simona Toni Simona Toni

Dal volume N° 76

Dove vai, se una voce non ce l'hai

RACCONTARSI SUI SOCIAL: DA DOVE INIZIARE?
GLI STEP PER PROFESSIONISTI E IMPRENDITORI

Se dovessimo rappresentare con una metafora il personal branding, potremmo descriverlo come un lungo viaggio in cui tutti vorrebbero arrivare il prima possibile a destinazione. La destinazione però, non esiste.

Il personal branding è, infatti, un viaggio che non finisce mai. È un processo continuo di comprensione e valorizzazione, attraverso la comunicazione, dei fattori distintivi di ciascuno di noi, con l’obiettivo di costruire relazioni professionali di qualità.
Il problema è che molti professionisti o imprenditori sono focalizzati sulla meta: più clienti, più collaboratori, maggiore riconoscibilità, e sul modo più veloce per raggiungerla. Non si sono però mai fermati a pensare da dove partire, e soprattutto come arrivare alla meta tanto desiderata.

Quando si parla di personal branding, non è la destinazione che conta, ma il viaggio in sé. È necessario, quindi, munirsi di una “mappa” e stabilire delle tappe, ovvero progettare una strategia che consenta di sviluppare il percorso step by step, garantendo il fatto che ogni passo possa avvicinarci e non allontanarci dalla meta.

PREMESSA: LA PERFEZIONE NON ESISTE
Una buona dose di motivazione, ovvero perché facciamo quello che facciamo, è un requisito fondamentale per iniziare un percorso di personal branding. Ostacoli, imprevisti, intoppi fanno parte del gioco e – come in ogni viaggio che si rispetti – andranno affrontati per raggiungere il nostro obiettivo.

La parola chiave è consapevolezza, il percorso perfetto non esiste! Siamo umani del resto, sbagliamo, commettiamo degli errori… ma siamo in grado di andare avanti con la consapevolezza di aver imparato qualcosa di importante da ogni passo di questo percorso che non ha portato i risultati sperati.

Il personal branding non è per tutti, è per esploratori coraggiosi che hanno voglia di sperimentare, sbagliare e imparare. Esploratori sì, ma esploratori preparati e muniti di una mappa con delle tappe ben pianificate.

BEST PRACTICE: I TRE PASSI DA SEGUIRE
Alcuni accorgimenti possono aiutare i “professionisti-esploratori” a essere preparati sia in fase di partenza che durante tutto il tragitto. Chiamiamole “istruzioni per l’uso del personal branding”: seguirle consente di fare del proprio percorso di personal branding un viaggio in grado di generare valore per sé stessi e per gli altri.
Veniamo al dunque, come diceva in una celebre frase Walt Disney: “L’unico modo per iniziare a fare qualcosa è smettere di parlare e iniziare a fare”.

PASSO UNO: CONOSCI E RACCONTA TE STESSO
La regola aurea è conosci te stesso. Lo dicevano i filosofi greci fin dall’antichità.
L’investimento più importante che un professionista o un imprenditore possa fare oggi è quello di conoscenza profonda di sé stesso. Solo conoscendo sé stessi, i propri punti di forza e gli aspetti di miglioramento, è possibile comprendere come poter essere utili agli altri e come generare valore. Conoscendo le nostre caratteristiche peculiari possiamo infatti comprendere quali aspetti di noi “sfruttare” e massimizzare, per essere posti al servizio degli altri.
Una volta individuati questi aspetti, è dovere del professionista raccontarli agli altri. Condividere le esperienze personali è una capacità ancestrale e innata: gli uomini primitivi scambiavano racconti attorno al fuoco la sera nella speranza di rendere più semplice il futuro agli altri membri del clan, mettendoli a conoscenza di possibili pericoli e nuove scoperte.

Raccontare di sé agli altri significa concentrarsi non solo sulle abilità e sulle competenze, ma soprattutto sui valori, sulle esperienze, sulle ambizioni e sulle aspirazioni. Sono questi gli elementi del nostro sé in grado di generare simpatia, ovvero sentire insieme, negli altri e di conseguenza farci percepire come vicini, affidabili e degni di fiducia. Raccontare sé stessi in maniera autentica e completa è il mezzo principale che abbiamo per instaurare relazioni efficaci con i potenziali clienti o collaboratori.

PASSO DUE: DEFINISCI IL TUO MODO DI COMUNICARE
Una volta individuato il “cosa” comunicare, ovvero una selezione di nostre caratteristiche personali che, se condivise con gli altri, possano essere per loro utili, il secondo step è definire come comunicarlo.
L’obiettivo di un racconto di sé efficace è quello di riuscire a trasmettere un’identità professionale coerente, chiara e ben definita. Questo obiettivo passa prima di tutto dalla scelta delle parole che usiamo per parlare di noi. La lingua è, infatti, un atto identitario potentissimo. Noi non siamo altro che le parole che usiamo per definirci. Scegliere etichette lessicali usate e abusate dai più ci inserisce automaticamente all’interno di un calderone, annullando ogni elemento differenziante tra noi e gli altri. Allo stesso modo, inventare nuove etichette per definirci crea incomprensione e quindi distacco. La sfida di ogni professionista è trovare un modo di raccontarsi che sia unico, ma allo stesso tempo comprensibile dai propri interlocutori-target.

Oltre alla scelta delle parole, è importante definire il proprio tono di voce. Soprattutto quando raccontiamo noi stessi online, attraverso un social post o simili, dobbiamo essere consapevoli che alcuni aspetti della comunicazione tradizionale che solitamente supportano le nostre scelte linguistiche, come la gestualità e la mimica facciale, sono assenti. Per questo è necessario prestare molta attenzione al tono con cui si scrive e chiedersi sempre quali possano essere le reazioni innescate dal nostro messaggio.

PASSO TRE: CREA CONTENUTI PER GLI ALTRI
Arriviamo al terzo step: comunicare tutto ciò che abbiamo definito. Raccontare sé stessi e creare contenuti è un atto prima di tutto altruistico. Fare attività di personal storytelling e di content marketing significa, infatti, condividere valore per e con gli altri.

Seguendo il principio di reciprocità di Cialdini, se vogliamo instaurare una relazione solida e di valore, è necessario creare contenuti di altrettanto valore.
Non servono idee creative o geniali, ma consigli utili e pertinenti per le persone a cui ci rivolgiamo.

I contenuti sono ciò che alimentano la relazione tra i professionisti e il proprio target. Il tipo di relazione che il professionista instaura con il proprio pubblico è l’aspetto più importante di un personal brand, perché oggi le persone non comprano più servizi e prodotti, ma relazioni.

LESSON LEARNED

Per un professionista o un imprenditore fare personal branding è un processo, e come tale implica delle fasi, degli errori e delle regole da testare.

Tre sono, però, gli aspetti imprescindibili:
1.    conoscere sé stessi;
2.     definire il modo per comunicarsi bene;
3.    iniziare a generare valore per gli altri creando contenuti.

Questi sono i tre step che chiunque vuole fare personal branding deve mettere sul tavolo, pianificare e sperimentare.
Per fare personal branding in modo efficace non esistono regole valide per tutti, esistono solo dei passi da fare, ognuno a modo proprio.

Qualche esercizio per iniziare con il piede giusto
Le best practice che abbiamo visto rappresentano il nostro libretto d’istruzioni da consultare per costruire un percorso di personal branding solido, efficace e di valore.
Ok, adesso sappiamo quali sono i passi da seguire... ma da dove iniziare? Se proprio non abbiamo idea da dove partire, esistono alcuni esercizi che possono venirci in soccorso:
Parti da te stesso – Io sono
Scrivere un testo di auto descrizione, partendo da un aneddoto, da qualcosa che vi è successo, da un sogno o da un reale momento vissuto. L'importante è che siate sinceri con voi stessi. Questa è un'esercitazione introspettiva con la finalità di evidenziare la dimensione umana del vostro racconto. È una presa di coscienza e allo stesso tempo un esercizio terapeutico, strumento di esplorazione personale e di riscoperta del proprio sé.
Per raccontarsi online basta iniziare dalle piccole cose – Un piccolo passo alla volta
Iniziate dedicando 5 minuti al giorno tutti i giorni all'attività di personal storytelling sui social. Dopo un mese, se sentite di essere pronti, passate a 10 minuti.
Questo è l'approccio kaizen, un buon modo per iniziare a raccontarsi e soprattutto alimentare costantemente la vostra storia.
Per instaurare relazioni devi conoscere il tuo pubblico – La mappa dell'empatia
È un metodo di design thinking usato per entrare più in sintonia con le persone alle quali si vuole trasferire un racconto personale. La si compila dopo aver descritto dettagliatamente il cliente nei suoi aspetti socio-demografici, per poi passare ai suoi interessi, alle passioni, alle sfide, alle abitudini.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente sul numero 76 di V+. Scaricalo, con pochi clic, qui. Gratis!