Stili di lavoro


Valeria Tonella Valeria Tonella

Dal volume N° 74

Annunci di lavoro: parole da evitare parte due (dalla I alla P)

Abbiamo iniziato a scoprire quali parole sarebbe meglio evitare negli annunci di lavoro, perché le usano tutti, non dicono più niente e non ci distinguono. In questo articolo, le parole da dimenticare, dalla lettera A alla lettera E (offri un ambiente dinamico? Ahia...)

Continuiamo con la lista!

“IMPEGNO PER LA MISSION DELL’AZIENDA”
Non capisco come una persona che non ha mai lavorato con voi possa essere già impegnata per la vostra mission. Forse volevate dire che il candidato in questione dovrebbe già conoscere quello che fate, essere allineato con i valori e la mission che dichiarate e volenteroso nel metterli in pratica? Ok, può starci. Ma detta così, è diversa. Sta a te, azienda, creare poi e soprattutto mantenere un bel coinvolgimento (il famoso “engagement”) – o vuoi farli innamorare pazzamente prima ancora del primo appuntamento?


INTRAPRENDENZA (O PROATTIVITÀ – CHE PERÒ NON SONO LA STESSA COSA)
C’è stato quell’imprenditore che ha appeso un cartello fuori dall’azienda per cercare personale: “Accettasi solo gente che abbia voglia di lavorare”. Un altro modo per dire “no perditempo”, anche se lo stile della comunicazione lascia a desiderare. Non so perché le aziende si sentano in dovere di sottolineare che il candidato debba essere “intraprendente” (mi pare scontato). Il problema è anche un altro: “intraprendenza” è sinonimo di “efficienza, grinta, ingegnosità, piglio, solerzia”, e spesso viene usata come sinonimo di “proattività”, quando proattivo è chi “agisce in anticipo per un problema”. Due cose ben diverse, insomma. Ma forse si confonde “proattivo” con “attivo”, nel senso di “operoso, energico”. La proattività, invece, è propria di chi non aspetta il verificarsi degli eventi per agire o decidere, ma previene i cambiamenti, e non è una qualità così facile da trovare, né così ovvia da richiedere (o così necessaria per qualsiasi ruolo, diciamolo).
Varianti di intraprendenza: “attitudine positiva al lavoro” (aiuto, again), “forte ambizione”


MINDSET
Se hai il mindset giusto, sei a cavallo. Aspe’. Ma mindset… cioè? “Non importa! Il mindset! Quello lì!”. Dici “mindset”, dici tutto. Invece non dici niente. In fin dei conti, “mindset” significa… mentalità, atteggiamento mentale, stato mentale abituale di un individuo. Non è che nasconda chissà quali capacità logiche o deduttive, ma sembra quasi di sì, dai toni con cui si usa. Toni motivazionali, profetici! “Il mindset è tutto!” o cose del genere. No. È il modo in cui tutti noi (tutti!) interpretiamo il mondo e la realtà, è l’insieme delle credenze, dei metodi di ragionamento, dei pensieri. Non è né buono né cattivo in sé. Non deve essere ricercato o valorizzato: ce lo portiamo dietro come bagaglio di esseri umani. Tutto lì.


ORIENTAMENTO ALL’OBIETTIVO
In pratica, viene richiesto di mettercela tutta per portare a termine quello che viene chiesto di fare. In pratica, viene richiesto di lavorare. Ma anche il panettiere vicino a casa mia deve essere “orientato all’obiettivo”, se vuole vendere pane. Non scriviamolo nell’annuncio: piuttosto trasmettiamo al candidato (durante il colloquio, per esempio) l’importanza di essere costanti, di collaborare con tutti quelli che sono coinvolti nello stesso progetto, per arrivare a un risultato. Se un candidato ha questo modo di lavorare, lo vedi sul campo: non sono etichette che si appiccicano addosso. È un modo di fare che va ispirato, valutato. Scrivere su un annuncio “orientamento all’obiettivo” serve a poco (non vorrei scrivere che non serve a niente, sennò vi arrabbiate…) E poi: quali obiettivi metterete davanti al candidato? Economici, di avanzamento di carriera? È raro trovare aziende che lo specifichino…


PROBLEM SOLVING
Adesso meno, ma ci sono stati gli anni d’oro del “problem solving”, in cui o ce l’avevi (un po’ come il mindset) o non andavi da nessuna parte. Quale lavoro non richiede propensione a risolvere problemi? (Quale lavoro non implica problemi!) Anche in questo caso sembra più una espressione infiorettata che pretende di dire qualcosa di complesso, in realtà racchiude un significato semplice. Possiamo anche eliminarla dalle liste di requisiti negli annunci. Poi c’è il discorso dell’inglese: ormai “spiccate doti di problem solving” nun se po’ sentì! Anche “propensione al team working” tiene duro, ahinoi.