Trend


Redazione V+ Redazione V+

Dal volume N° 49

L'inglese vende (ma siamo indietro)

L'ITALIA AL 33° POSTO SU 80

L’inglese “fa” impresa: nel report internazionale di EF Education First, la padronanza di questa lingua è legata a molti indicatori economici, e infatti le nazioni con alti livelli di conoscenza dell’inglese registrano anche maggiori esportazioni, maggiori investimenti in Ricerca e sviluppo, una qualità della vita superiore e redditi medi più elevati. Pensando a come la maggior parte delle economie si basi su attività di import/export, sono migliori l’efficienza logistica, la compilazione dei documenti, la gestione dei tempi.

Vediamo la classifica dei Paesi: l’Europa è prima, il continente con il livello di conoscenza dell’inglese più alto, ben otto stati nella top ten, Olanda e Paesi scandinavi al vertice.


L’Italia al 33° posto della classifica generale (80 nazioni), ultima in Europa. Le Regioni più virtuose si confermano Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna. Resta molto marcato il divario tra le fasce d’età: il punteggio più alto lo ottengono i giovani tra i 18 e i 20 anni.


Dopo l’Europa, l’Asia, con ampie differenze interne; bassi, i Paesi del Medio oriente. Al di sotto della media generale, il Sud America, anche se Colombia, Guatemala e Panama hanno migliorato le competenze linguistiche generali. Infine, l’Africa, per la prima volta analizzata come regione a sé, che mostra un divario di genere… al contrario: le donne africane, infatti, hanno livelli più alti rispetto agli uomini.
Il report di EF Education First sottolinea, ogni anno, l’importanza della formazione, in famiglia, a scuola, ma soprattutto nelle aziende, dove i benefici di questa competenza si vedono subito nelle attività quotidiane.