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Talento: le anti regole di Netflix

 


CREATIVITÀ, COMPETITIVITÀ, RAPIDITÀ: COME RIVOLUZIONANO LE HR NEL MONDO


 

Per sua natura composito, a volte è da scoprire, altre è da mettere a frutto e orientare: il talento è uno dei grandi temi da sempre centrali per qualsiasi impresa. E la sua gestione, nello specifico, solleva in questo particolare momento storico nuove sfide e complessità.


Mentre nell’ultimo anno il lavoro da remoto e gli assetti ibridi cambiavano le dinamiche delle relazioni professionali, a rimanere invariata era ed è un’esigenza: quella del management di individuare nuovi talenti, di coltivare e sostenere quelli già presenti in azienda, di nutrire una cultura aziendale che possa essere terreno fertile per performance d’eccellenza, di rafforzare i team e prepararli a superare le crisi e, soprattutto, a riattivare la crescita.
Proprio perché il talento è un tema così sfaccettato, una formula unica non esiste, sostiene Patty McCord, una delle più “rivoluzionarie” esperte del mondo HR, che per 14 anni ha ricoperto il ruolo di Chief Talent Officer in una delle più forti aziende di media al mondo: Netflix.

Non solo non esiste una formula: non esistono neppure i famigerati player di serie A. O meglio, esistono player che, in un determinato contesto, possono svilupparsi e diventare top performer, ma in un altro ambiente performare solo a metà. Serve visione laterale e creativa anche nel recruiting e nella gestione delle risorse umane.

A partire da questa idea centrale, McCord ha dato vita a una serie di best practice e le ha implementate, innescando una rivoluzione nel mondo HR, in Netflix prima, nella Silicon Valley e nel resto del mondo subito dopo.

La mentalità del reclutamento continuo
“Reclutare sempre”, divenuto quasi un motto in Netflix, è un’altra delle linee guida introdotte da McCord. Perché i candidati giusti, spiega la manager, possono arrivare da qualsiasi fonte: può capitare di conoscerne durante una conferenza, ma puoi incontrarli anche durante la partita di calcio dei tuoi figli la domenica. Il processo, insomma, può iniziare nei luoghi più vari e un mindset orientato al reclutamento continuo permette di cogliere opportunità dove altri non ne vedono.


Innovativa è anche la “regola inviolabile” che McCord ha implementato nell’intera azienda: lasciare al candidato una prima impressione forte, quasi indelebile. In Netflix qualunque collaboratore vedesse un candidato, magari seduto in attesa di iniziare un colloquio, era tenuto a interagire con lui, a salutarlo in primis, e a rendersi disponibile ad aiutarlo. “I candidati ti valutano, proprio come li valuti tu”, spiega McCord, e l’obiettivo di questa pratica era quello di far sì che chiunque si presentasse per un colloquio, qualunque fosse l’esito, se ne andasse desiderando di ottenere quel posto. E avendo vissuto un’esperienza incredibile di efficienza, puntualità e competenza, che rispecchia l’eccellenza dell’azienda. “Quel candidato potrebbe non essere giusto per noi,” – spiega McCord – “ma forse un suo amico, o il suo vicino di casa, potrebbe esserlo. Ed è importante che venga a conoscenza dell’eccellenza che la tua azienda rappresenta.”


Rapidità è un’altra delle parole d’ordine a entrare in vigore in Netflix con Patty McCord. Basta doppi passaggi: seguire il processo di selezione è un task che deve scalare le priorità del management. Quando i recruiter pongono le basi e i manager elaborano direttamente l’offerta, velocità ed efficienza si trasformano in un importante vantaggio competitivo, perché permettono di ottenere prima i candidati giusti, “strappandoli” ai competitor diretti.


Competitività anche nella retribuzione è un altro dei requisiti indispensabili per innovare davvero la cultura aziendale e rivoluzionare la gestione dei talenti. Uno stipendio, è vero, non è il solo fattore che trattiene talenti in azienda, ma è importante – sostiene McCord – fare luce sull’adeguatezza e la competitività di questo aspetto. In un mercato del lavoro che sta cambiando in maniera molto veloce, l’adeguatezza del compenso alle professionalità è una sfida. Ci sono molte risorse a cui attingere per avere informazioni e valutare: sono numerose le indagini che coprono tutti i settori e che danno molti dettagli accurati sui livelli salariali. “Ma i lavori non sono etichette e non lo sono nemmeno le persone” sottolinea McCord. I ruoli, oggi, possono essere talmente specializzati che non c’è descrizione o indagine in grado di renderne conto in modo assoluto. Un candidato può avere molte abilità che non riescono a essere misurate da sondaggi. Il sistema di retribuzione, inoltre, si basa spesso sul valore storico di ciò che i dipendenti hanno prodotto piuttosto che sul loro potenziale e sulla possibilità che aggiungano valore in futuro. “Per ottenere la persona che desideri, spesso devi lasciar da parte i calcoli e rispondere all’effettiva domanda del mercato.” La soluzione? Anche in questo caso, per McCord, è la visione laterale e, soprattutto, la visione futura. La domanda del mercato riflette la situazione presente, ma cos’è una nuova assunzione se non una “scommessa” o promessa per il futuro?


Una prospettiva innovativa e rivoluzionaria e ricca di azioni, quella di Patty McCord, sulle HR e il recruiting, da poter ascoltare in occasione del Leadership Forum, il grande business event dedicato alla Leadership e al Management di Performance Strategies, che si terrà l’1 e 2 dicembre 2021 al teatro degli Arcimboldi a Milano..