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Stefania Salardi Stefania Salardi

Non è un paese per donne? La storia di Margherita Mazzelli

Intervista a Margherita Mazzelli, ufficiale al merito della Repubblica italiana

L’Italia non è un Paese per donne? Lo abbiamo chiesto a 7 tra imprenditrici, manager o lavoratrici per uno speciale del numero 42 di V+. Qui la storia di Margherita Mazzelli, consulente aziendale per l'Italia e l'estero, che ha ottenuto dal Presidente della Repubblica, con decreto in data 2 giugno 2003, il conferimento della onorificenza di Cavaliere Ufficiale dell'ordine "al merito della Repubblica italiana".

Come sei arrivata al tuo ruolo attuale? Questo percorso ha previsto l’approfondimento di competenze commerciali? Ti ha aiutata? E quali altre competenze hai, invece, dovuto acquisire?

Ho iniziato la mia vita lavorativa come Addetta alla Formazione e ho aiutato ad aprire imprese giovani e di donne, facendo conoscere le agevolazioni su cui potevano contare. Ho notato però che le aziende femminili prime ad aprire spesso sono prime anche a chiudere. Nei progetti mi sono occupata anche della parte finanziaria, che è indispensabile conoscere per poter portare a buon esito il progetto stesso. Penso, o meglio sono sicura, che per poter mandare avanti una qualsivoglia impresa, bisogna sempre aggiornarsi perché solo così si rimane sul mercato del lavoro, in una società sempre in evoluzione.

Al di là dei “femminismi”, qual è, dal tuo punto di vista, il vero apporto che le donne danno a un’azienda?

Le imprese femminili vengono percepite come poco affidabili e effimere anche se poi si riconosce alla donna più concretezza e creatività

Come selezioni e guidi il tuo gruppo di lavoro? Problemi di autorevolezza e leadership? E nella formazione ci sono competenze e percorsi diversi per le donne?

I problemi più che per autorevolezza e leadership più o meno riconosciuti, nascono per la non chiarezza delle competenze date. Se abbiamo la fortuna in un team di lavorare con persone equilibrate non ci sono differenze sostanziali che esse siano di sesso femminile o maschile. Con le donne bisogna però tener conto delle loro necessità famigliari.

Quali sono le soddisfazioni più grandi di questo lavoro? E le difficoltà più grandi? Cosa frena la carriera di molte donne – l’azienda, il mercato, se stesse?

Le maggiori difficoltà che le donne incontrano per aprire una propria impresa è l’accesso al credito. Anche se ultimamente le cose sono cambiate in meglio, per avere agevolazioni o finanziamenti bisogna seguire iter non semplici e quindi le donne spesso ci rinunciano a priori.


Secondo te, le donne, oggi, fanno abbastanza “rete” nel business?

Non è mai troppo fare network, ma è buona prassi tenere d’occhio anche gli obiettivi comuni.


Sul fronte più personale: quali sono le difficoltà maggiori che hai incontrato? E… come fai a fare tutto?

Per una donna, ancora nel 2016 non è facile conciliare  il lavoro con la famiglia e questa è una ragione per cui  spesso, diventata madre, esce dal mondo del lavoro. Riuscire a far tutto è “una parolona”, ma con una buona organizzazione ci si può riuscire…

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