Noi e gli altri


Valeria Tonella Valeria Tonella

Dal volume N° 67

Non hai la "scintilla" sul lavoro? Va bene (abbiamo visto Soul)

 

 

Tutti noi abbiamo una “scintilla”, una o più cose che, quando le facciamo, ci fanno sentire realizzati e in pace con noi stessi. Tutti vorremmo fare di questa scintilla un lavoro. Tutti vorremmo trasformarla in uno scopo, magari che ci impegni quotidianamente e che ci dia pure un tetto sulla testa. Sarebbe figo, no?


Ovviamente, non va sempre così. Anzi, il più delle volte non va così. Scintilla e scopo non combaciano, e ci sentiamo un po’… persi? Lo scopo diventa “pagare le bollette” e la scintilla… un hobby, lasciato lì, o qualcosa in cui rifugiarsi ogni tanto.


Prima ancora che uscisse su Disney+ quel piccolo capolavoro che è Soul, sul sito ideas.ted.com è stata pubblicata una riflessione dell’autrice Cleo Wade (suo il libro Heart Talk, Il cuore parla). La Wade inizia così: “Nella tua vita non hai una sola passione o un solo obiettivo? Va bene”.

Smettiamola con il ritornello, ok? No, non devi trovare UNO scopo nella vita. Il protagonista di Soul è un insegnante di musica delle medie molto frustrato perché vorrebbe fare jazz, pensa di essere nato per quello, ci si mette anima (soul) e corpo, ma non riesce a sfondare.


Ma per quale motivo dobbiamo stressare noi stessi convincendoci che dobbiamo avere soltanto un obiettivo, quando siamo gli esseri più sfaccettati dell’universo? Abbiamo tutti un’abbondanza tale di sogni, talenti, interessi e idee che ridurli all’uno unico (con quale criterio, poi?) sarebbe davvero un peccato, oltre che uno spreco. Oltretutto nel corso della vita cresciamo, incontriamo persone, impariamo e nuove porte si aprono. Di continuo. Chi ti dice che il sogno di diventare scrittore che avevi a 20 anni non possa cambiare ed evolvere in qualcosa di completamente diverso? E a 50 o a 60 anni avremo finalmente capito che è molto, molto meglio focalizzare le nostre energie non su una passione, ma sulla passione che possiamo mettere in tutte le cose?

Ecco la domanda: non “riuscirò a prendere la mia scintilla e farla diventare il mio scopo?”, ma “sarò abbastanza curioso/a, aperto/a, fiducioso/a da riuscire a dare significato a tutti i lavori che farò nella vita, anche nei momenti più complicati e apparentemente privi di senso?” Perché ci saranno lavori poco emozionanti, periodi poco esaltanti, anche mesi di assoluta disperazione; allora, invece di demotivarci e di ripeterci “la mia vita, il mio lavoro non hanno senso, perché non è quello che mi piace, non è la mia scintilla”, potremo ripeterci: “Cosa posso imparare?” A 20 anni come a 50.


Lo so: non è facile. Ma possiamo cominciare con poco: la prossima conversazione che avremo su Zoom, il prossimo post che scriveremo per i social, la prossima scrivania che arrederemo. Mettiamoci lì, la scintilla. E poi chissà. Diamoci tempo.


Manda giù questa pillola con: Don’t have a single purpose or passion? That’s OK di Cleo Wade (trovi l’articolo su ideas.ted.com) e poi, ovviamente, guarda Soul sulla piattaforma Disney+.