Fondamentali del business


Paolo Ruggeri Paolo Ruggeri

Dal volume N° 26

Le persone che non ti fanno vendere

GUARDATI INTORNO: C’È QUALCUNO CHE STA METTENDO IN CRISI LA FIDUCIA IN TE STESSO? CHE CRITICA OLTRE MISURA, CHE GENERA TENSIONE? FORSE È VENUTO IL MOMENTO DI PRENDERE LE DISTANZE...

 

Ognuno di noi è dotato dalla natura di un grandissimo potenziale. Ognuno di noi, in alcuni momenti della sua vita, ha raggiunto, anche solo momentaneamente, dei risultati che potevano dirsi spettacolari. Pensaci: ci sarà stato un momento in cui credevi di poter far tutto, anche come venditore. E allora perché non esprimiamo sempre, o più spesso, quel tipo di potenziale? Perché riusciamo a essere fiduciosi e determinati e poi invece ci perdiamo, come si dice, in un bicchier d’acqua e non entriamo più nello spirito delle cose? La ragione è una: siamo animali sociali. Abbiamo bisogno di avere attorno a noi persone che ci stimino, che ci incoraggino a superare i nostri limiti. La fiducia che gli altri hanno in noi è l’ossigeno liquido che ci serve come carburante per l’esplosione del nostro potenziale.

 

Sfortunatamente nella società esistono persone sconfitte psicologicamente che si sono specializzate nel vedere i loro amici e compagni come fonte di minaccia o di problemi. Così, invece di instillare fiducia e incoraggiamento, “ingolfano”il tuo motore con le critiche. Evidenziano le tue lacune. Ti schiacciano.

Da parte tua, finisci per non metterti più in moto o ti blocchi nei momenti più delicati, con il risultato che, un po’ alla volta, inizierai a dubitare di te stesso e delle tue capacità.

 

Il potenziale umano è qualcosa di straordinario. Con le giuste energie, puoi fare davvero cose grandi. Ma stai attento: impégnati ad accompagnarti solo con persone che abbiano fiducia in te e in quello che puoi fare. È forse uno degli ingredienti più importanti del tuo lavoro quotidiano. Ti sarà impossibile esprimere pienamente il tuo potenziale fino a quando sarai circondato da persone che non ti stimano, che non apprezzano le tue qualità, che non credono in te o che lo fanno solo falsamente per poi evidenziare con altri quello che, a loro avviso, non fai bene.

 

Il passato può raccontare di persone che hanno sentito un “click” e si sono accese per esprimere un potenziale che nessuno prima aveva immaginato. Paulo Coelho, osteggiato dai genitori e addirittura internato in un ospedale psichiatrico perché si riteneva fosse poco “adattato”, è diventato uno degli scrittori più famosi. Einstein, oppresso perché non prendeva mai voti buoni a scuola, ha rivoluzionato la fisica moderna. In entrambi i casi, se sfogliate le loro biografie, scoprirete la presenza di qualcuno che ha “semplicemente” creduto in loro...

 

Il mondo è pieno di storie che non sono mai state scritte, di scoperte che non sono mai state fatte, di imprese che non sono mai state compiute, perché uomini e donne di buona volontà, appesantiti da persone demotivanti, non sono riusciti a completare la loro opera.

Non c’è bisogno che tu aggiunga anche la tua di storia. Sarebbe un vero peccato.

 

La persona demotivante: chi è?

Chi sono, quindi, quelle che io ho fin qui chiamato “persone demotivanti”? Esiste nella società una piccola percentuale di individui che, come ho già accennato, sono “psicologicamente sconfitti”. Hanno esaurito l’energia vitale di cui tutti noi

siamo dotati fin da bambini e che ci fa vivere le relazioni in modo costruttivo, che ci spinge a instillare negli altri la fiducia, il buonumore, a complimentarci con loro quando vediamo che stanno facendo qualcosa di rimarchevole. Ma questi individui hanno accumulato così tante sconfitte che non riescono più a farsi portatori di azioni positive.

Quindi raramente si complimentano con qualcuno, al contrario sono sempre pronti a far notare il difetto; raramente ispirano fiducia, al contrario sono sempre pronti a farti “riflettere” o dubitare di te stesso.

Raramente vedono il buono e sono diffidenti; guardano agli altri con sospetto, arrivano a immaginarsi complotti o pericoli che non esistono, e un po’ alla volta l’energia scompare dalla loro esistenza e non riescono più ad avere uno stato d’animo propositivo che aiuti loro e chi li circonda.

 

Non vuol dire che non siano intelligenti o competenti. La vita, a volte, gioca brutti scherzi: guadagniamo in esperienza pagando un prezzo molto alto e perdendo altre qualità, il cui valore lo apprendiamo nel corso degli anni.

Il più delle volte fare esperienza significa essere disposti ad affrontare delle difficoltà e ad accumulare delle ferite emotive. Ferite così forti che possono, senza che noi ce ne rendiamo conto, portare via anche gran parte della nostra dotazione iniziale di positività e lasciarci quindi più esperti ma “scarichi”.

Trovi così alcune persone che, pur essendo competenti, non hanno più l’entusiasmo e l’ottimismo di cui avrebbero tanto bisogno. Oppure trovi persone che hanno accumulato una grande esperienza, ma che nel corso della vita hanno raccolto delle delusioni e iniziano a nutrire un senso di sfiducia o diffidenza nei confronti di chi lavora con loro.

Sì, sembra quasi un paradosso: hanno un’esperienza tale che potrebbero dare ottimi consigli, ma nel contempo non credono in chi hanno vicino, e dunque non valorizzano, non stimolano, non apprezzano. Non gioiscono dei successi non propri. Vedono gli altri come fonte di guai e non di soluzioni, di cui diffidare, da mettere in crisi.

 

L’effetto più preoccupante è che, lentamente, come una goccia d’acqua che buca la roccia, la persona demotivante inizia a influenzare chi le sta attorno, creando tensioni che non aiutano il potenziale a emergere, ma lo tarpa, con ovvie ricadute sui risultati e sull’ambiente di lavoro. Se senti di cominciare a dubitare delle tue capacità, se le tue vendite sono in calo, se le cose non stanno andando come vorresti, forse una persona demotivante è entrata nella tua vita e tu non te ne sei accorto. Incomincia a guardarti attorno.

E non può che valere il ragionamento contrario: se qualcuno vi fa notare che siete diventati o state diventando demotivanti, non prendetelo come un insulto. Rifletteteci. È proprio vero? Ricordate: ne va delle vostre vendite...