Pillole


Valeria Tonella Valeria Tonella

Dal volume N° 48

Essere dei professionisti senza controllare tutto: si può?

 

La parola “ansia” viene dal latino “anxus”, “stretto” – che è esattamente la sensazione che l’ansia ci trasmette: stretti tra le troppe cose da fare, la preoccupazione per quelle che potrebbero andare male.

Nel secolo scorso un teologo americano, Reinhold Niebuhr, forse su richiesta di un amico, forse di alcuni cappellani militari (non si sa bene), scrisse la Preghiera della serenità. Famosa perché i membri di una associazione diffusa in tutto il mondo la portano scritta su una moneta. Dice: “Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscere la differenza”. Si tratta, ovviamente, degli Alcolisti anonimi.


Tendiamo tutti a vivere in uno stato di ansiosa anticipazione del prossimo evento potenzialmente stressante, o a ricordare ogni crisi, ogni cedimento, ogni pensiero negativo che abbiamo avuto in passato. Nel business, anticipare (trend, mercati) può essere bene; imparare (dai fallimenti, dagli errori) può essere bene; esserne afflitti, no. Direte: “certo, lo so”. Ma la razionalità ci inceppa, quando interviene l’ansia.

Sta tutto in quella che i filosofi stoici chiamavano “dicotomia del controllo”. Semplificando molto, le cose della vita si dividono in: controllabili e non controllabili – da cui, anche, la Preghiera della serenità. Solo che, come professionisti del business, vorremmo poterle controllare tutte. Si sa, meno imprevisti, meno sbagli, meno danni (economici e non).

Ecco, dagli stoici a oggi, purtroppo, non è cambiato niente. Le cose restano divise tra controllabili e non. Gli Alcolisti anonimi c’hanno ragione.

Ma se niente è cambiato, tutto, però, cambia, quando prendiamo coscienza. Quando cominciamo – e per davvero – a non essere più spaventati dalla terribile “dicotomia”, respiriamo meglio. Ci rendiamo conto che le nostre preoccupazioni del passato erano, almeno in parte, ridicole, che preoccuparsi per il futuro serve, come scrisse qualcuno, “quanto masticare un chewing gum”. E che possiamo essere bravi professionisti del business senza controllare tutto, ma anche senza venir maciullati dall’ansia, o da qualsiasi cosa vi affligga.