Case history


Maria Bietolini Maria Bietolini

Dal volume N° 51

Culture diverse, valori comuni: il caso Italiana Assicurazioni

 

FONDERSI, SENZA CONFONDERSI:
V+ INTERVISTA LUCA COLOMBANO,
DIRETTORE CENTRALE ITALIANA ASSICURAZIONI

L’autore è ignoto, ma la storiella “esplosa” nel web è diventata un classico: il Paradiso è il luogo in cui i meccanici sono tedeschi, i vigili sono inglesi, i cuochi sono francesi, gli amanti italiani e tutti sono organizzati dagli svizzeri. L’inferno invece è il luogo in cui i meccanici sono francesi, i vigili tedeschi, i cuochi inglesi, gli amanti svizzeri e… tutto è organizzato dagli italiani!
Pur attraverso sintetici stereotipi, la storiella offre un esempio efficace delle differenze che esistono e resistono fra differenti culture, e quindi di quanto sia difficile – anche in un contesto aziendale – arrivare a un modus vivendi e a un modus operandi realmente fatto proprio e condiviso.
V+ offre sempre esempi di “lesson learned”: casi concreti di successo o di insuccesso da cui imparare. Oggi quindi partiamo dal racconto di una fusione internazionale del passato, per arrivare a una storia in corso italiana… anzi, Italiana!
Ma andiamo per ordine.

Cultura aziendale: su quali parametri?
Possiamo dire che in una organizzazione la cultura aziendale ha due funzioni principali:
1.    interna, cioè l’integrazione dei membri - in modo che riescano a relazionarsi e capire come lavorare insieme in modo efficiente.
2.    e l’adattamento all’ambiente esterno – indicando invece come si individua il raggiungimento degli obiettivi.
In sostanza, la cultura orienta i comportamenti dei dipendenti: dunque un certo tipo di cultura può aiutare l’impresa a reagire tempestivamente alla mossa di un concorrente o all’esigenza di un cliente.
Nei casi di fusione ogni organizzazione porta la propria cultura (fatta di un sistema di valori, comportamenti, prodotti, linguaggio, formazione, simboli); e la condivisione di una nuova, omogenea e arricchita cultura è una priorità – e una sfida.

LESSON LEARNED
Eccoci allora all’esempio negativo di "case history": la fusione tra Daimler (Germania) e Chrysler (Usa) a fine ‘98, che doveva creare una grande azienda automobilistica al terzo posto nel mondo in termini di ricavi, utili e capitalizzazione di mercato, ha finito per essere un fallimento. La causa? Lo scontro fra culture molto diverse.

Portando questa storia a termini molto concreti, potremmo dire che la cultura si è globalizzata in molti aspetti ma a livello profondo le differenze resistono: e un’azienda che opera in contesti oltre il locale deve tenerne conto – non solo in termini geografici, ma di riconoscimento e valorizzazione delle diverse esperienze da fondere, e da ricercare.

Il caso del giorno: Italiana Assicurazioni
Il 2018 vede il completamento della fusione in campo assicurativo fra due realtà sinergiche ma indubbiamente diverse per modello e cultura: Italiana Assicurazioni, compagnia di Reale Group, che basa il suo successo su un modello particolarmente integrato verso la rete vendita, e Uniqa, la società italiana precedentemente del gruppo austriaco Uniqa Insurance Group AG, che si è fatta apprezzare per velocità, snellezza e semplicità.
V+ ne ha parlato con Luca Colombano, Direttore Centrale, Commerciale e  Mercato di Italiana Assicurazioni e Direttore Commerciale e Marketing di Uniqa Assicurazioni, a cui è stato affidato il sempre complesso compito di riorganizzazione della rete vendita da affrontare in questi casi.

Dottor Colombano, dal prossimo anno l’unica insegna sarà quella di Italiana: cosa comporta questo passaggio, all’interno ma anche fuori?
L’aspetto più palese è ovviamente il rebranding, da affrontare in tempi svelti, ma con accortezza, perché la fusione è un percorso lungo e pieno di insidie, soprattutto nelle ultime settimane precedenti alla fusione delle diverse realtà. Uniqa, che oltretutto in Italia è rappresentata da tre differenti Società (Assicurazioni, Previdenza, Life), ha modalità di relazione con la rete diverse da Italiana. Stiamo lavorando da un lato sull’affiancamento, anche in eventi; dall’altro sulla comunicazione, sia alle rete che ai clienti. Ciò che posso dire ora è che lavoriamo a una suddivisione delle agenzie in base alle loro specifiche necessità, con l’ambizione di offrire loro un servizio altamente specializzato e adatto alle specifiche esigenze. Anche la comunicazione verrà animata a livelli di profondità diversi, tenendo conto anche della presenza sul territorio.

Quali sono gli obiettivi di questa fusione? Come vengono organizzati i commerciali e chi sono? Come avviene la comunicazione? Leggi l'intervista completa sul nuovo numero di V+: puoi ordinarlo qui.