Mestiere della Supervisione


Paolo D'Intino Paolo D'Intino

CHI SARÀ IL PLATONE DELLA VENDITA?

SE LA VENDITA È UNA DISCIPLINA COSÌ IMPORTANTE PER L'ECONOMIA E LA SOCIETÀ, PERCHÉ NON ESISTE UNA SCUOLA UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTA COME QUELLA CHE AD ATENE DIVENTÒ IL CENTRO DEL PENSIERO FILOSOFICO OCCIDENTALE?

 

Nella filosofia ci sono tre figure legate da una specie di "parentela accademica": Socrate maestro di Platone e Platone maestro di Aristotele. Questi tre grandi pensatori hanno determinato buona parte dello svolgimento della filosofia, tanto che è idea consolidata che con loro inizi qualcosa di radicalmente nuovo nella storia della filosofia (e quindi anche nella storia della vendita), perché la filosofia (e la vendita) prendono la fisionomia che resterà loro propria nel seguito nei secoli successivi.

Breve considerazione su questo aspetto fondamentale: quando la vendita assumerà la fisionomia che le resterà propria nel seguito della sua storia? Quando assurgerà a disciplina con confini netti e parametri ben definiti al pari della filosofia?

Sorge spontanea una domanda: in filosofia sussiste questa capacità, oserei dire innata, che hanno i saggi di tramandare, di istruire, di essere maestri di coloro che diventeranno maestri di altri maestri. Non dimentichiamo che a loro, ai filosofi, e in particolare a Platone e Tommaso d’Aquino, si deve la nascita dell’università e della scuola più in generale. Mi pongo ora una domanda, come è naturale fare quando si filosofa: nel campo delle vendite esiste, come nella filosofia, questa predisposizione dei luminari della vendita a trasmettere il sapere, a essere maestri dei futuri venditori? Non voglio dare risposta, la lascio a ogni venditore, in base alla sua esperienza.

Da parte mia, dal mio punto di vista di venditore dico: non esiste una scuola della vendita. Sì, esistono testi, corsi di formazione, guru, ma non esiste una Scuola della vendita, una Università della vendita universalmente riconosciuta, e questo mi lascia interdetto sulla incompiutezza del problema che rappresenta probabilmente uno dei punti di minor contatto e affinità esistenti tra queste due straordinarie discipline, tra vendita e filosofia. Così come la filosofia è fatta per costruire il mondo sociale e spiegare come fosse costruito il mondo fisico, la vendita è fatta per supportare il mondo economico e spiegare le dinamiche del sociale, poiché “ognuno vive vendendo qualcosa”, diceva Stevenson, per cui il contesto sociale è impregnato di vendita. E allora perché se la vendita è una disciplina così importante ai fini del sano sviluppo della società, nessuno mai ha pensato di istituire un modello formativo ed educativo che renda onore a tanta importanza?

Per Platone il potere deve essere ad appannaggio dei più sapienti, per cui il naturale sbocco della filosofia è la politica, cioè il governo della città. Questi intenti si tradussero nella invenzione di una nuova istituzione sociale, la scuola filosofica, l'Accademia di Atene, dove si potesse formare la nuova classe dirigente del paese. Platone dedicò l’intera vita alla direzione di questa scuola, e Socrate fu protagonista indiscusso dei suoi 36 Dialoghi, nei quali Platone fa conversare i personaggi su qualsiasi argomento, poesia, oratoria, politica, amore.

È stato detto che l’intera filosofia occidentale altro non è che commento a Platone. Unico a essere sempre studiato in ogni fase storica degli ultimi due millenni, viene definito un filosofo di perenne attualità.

Chi mai sarà il “nostro Platone”, il venditore di imperitura memoria nella storia della vendita che avrà l’ardire di inventare la “Scuola della Vendita”?

Colui o colei che farà della trasmissione del sapere un aspetto strategico nella vendita tanto quanto lo è nella filosofia?

Non è cosa da poco: pensate che la "triade" Socrate-Platone-Aristotele vedeva l'anima come un libro su cui scrive. L'anima, dice Platone, è come un libro sul quale uno scrivano annota i ricordi e i ragionamenti. Cosa proverebbero Socrate, Platone e Aristotele se si trovassero tra le mani un computer o un Ipod? Queste infinite biblioteche e pinacoteche, quale valore avrebbero per tre pensatori che hanno sempre mancato di archivi così potenti e duraturi?

Conservare la memoria è centrale. Trasmettere il sapere è essenziale.

Noi venditori moderni, che siamo dotati di tutti i mezzi, possiamo farci carico di questo compito? Sì, e dobbiamo.

E allora il dilemma diventa: da dove cominciare per conservare tutta la memoria, tutto il sapere, tutte le tecniche della disciplina vendita? Qual è il libro/anima della vendita? E chi avrà il coraggio di scriverlo?

La filosofia cerca continuamente di dare risposte alla ricerca della verità. Credo sia arrivato anche per la vendita il momento di iniziare questo percorso. Qual è la verità della vendita?

Alla prossima puntata.

 

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