Pillole


Valeria Tonella Valeria Tonella

Dal volume N° 44

Business, poche donne al comando? Le cose cambiano...

 

All’inizio lavorava all’ufficio vendite, la lady di ferro cinese: Dong Mingzhi, 62 anni, una delle donne più potenti al mondo negli affari, che – dichiara – negli ultimi 26 anni non ha mai preso un giorno di ferie. Il Corriere della Sera ne ha ripercorso la vita, da quando è rimasta vedova, con un figlio di due anni, a quando ha iniziato la sua carriera, fino alla presidenza della Gree, la maggiore azienda produttrice di condizionatori d’aria in Cina. Provate a pensarci: ben 26 anni senza un giorno di ferie. Riporta il Corriere: «Per rendere il mondo un posto migliore, poche persone devono fare grandi sacrifici. Mi riposerò quando sarò in pensione». Tempo, adesso, non ce n’è per il relax: la Gree è quotata in borsa (all’arrivo della Dong era in crisi), per un valore di mercato di 22 miliardi di dollari, 70 mila dipendenti e fabbriche in Vietnam, Pakistan, Brasile. Dietro un talento particolare per la vendita: agli esordi la Dong riusciva a vendere tutti i condizionatori che doveva nonostante la stagione fosse più fredda del previsto.


Ma gli studi prevedono a livello globale una crescita preponderante della leadership femminile nel business: si stima il raggiungimento di un reddito di 24 trilioni di dollari, entro il 2020, con un 40% di aziende di proprietà di donne (The Next Frontier of Growth—Women as Corporate Customers, Frost & Sullivan). La maggiore concentrazione di questa forza sarà proprio nella regione Asia-Pacifico; come età, nel 2025 avremo soprattutto Millennials, e l’Africa manterrà il primo posto per imprenditoria femminile. Già oggi, la Norvegia ha la più alta percentuale di donne nei consigli di amministrazione d’Europa (42%).
Nel suo ultimo libro, Aldo Cazzullo dice che “le donne erediteranno la terra”; di certo le “business women” del mondo continueranno ad andare avanti, seguendo inconsciamente il motto della prima lady di ferro della storia. Margareth Thatcher, primo ministro inglese dal ’79 al ‘90, dichiarò: «Una signora non torna indietro». Avanti tutta, ladies.