Stili di lavoro


Valeria Tonella Valeria Tonella

Dal volume N° 74

Annunci di lavoro: parole da evitare dalla A alla E

 

Quando andiamo alla ricerca di parole del business che “ci danno il prurito”, Linkedin resta una fonte molto ricca– purtroppo o per fortuna per noi.


Nello scorso numero (che puoi scaricare qui) abbiamo iniziato un viaggio (a tratti snervante, ma appassionante) delle parole che non sono sbagliate di per sé, ma vengono usate male, perché “così fan tutti”, e il significato si è perso, oppure vengono usate troppo e non dicono più niente, trascinandoci nella noia di un linguaggio del business sempre uguale (alcuni post o slogan sembrano vittime di un “copia e incolla” violento).


Usando Linkedin per il magazine, leggiamo anche annunci di lavoro del settore editoria ma non solo, e nelle ultime settimane abbiamo notato delle somiglianze sul modo in cui vengono scritti dalle aziende – e considerando che Linkedin nasce come piattaforma per offrire e trovare lavoro (anche se oggi è più un social simil Facebook), ci è sembrato interessante fare una analisi del linguaggio. È solo un campione, ma dà l’idea dei “trend”, dei vezzi o dei vizi, dei tic verbali in cui cadiamo quando dobbiamo dire che “ehi, stiamo assumendo!” Se li trovate anche voi o siete lì lì per usarli, fateci caso!


Disclaimer: nessuna azienda è stata maltrattata per questo articolo. Tutte le frasi qui riportate sono prese da annunci di lavoro pubblici e irrimediabilmente veri.

ALTO LIVELLO DI EMPOWERMENT

Questa è buffa. A parte che se ne parla ovunque (sui profili pseudo femministi e in palestra, con quella spinta “yeah” un po’ all’americana); cosa intende chi richiede un “alto livello di empowerment”? Che sta cercando candidati che sappiano motivarsi, usare bene le proprie risorse, aprirsi alle nuove possibilità (quindi più un “self empowerment”) o che riescano, grazie all’atteggiamento positivo, a spingere anche gli altri? Cioè, devono agire all’interno di sé o all’esterno? È oscuro, è oscuro, come diceva quel comico di Zelig. Credo che faccia più figo inserire la parola – che dà un senso di “potere” in effetti – piuttosto che approfondirne il senso (dietro cui, tra l’altro, ci sono fior di teorie scientifiche e psicologiche che sono andate perse).


AMBIENTE DINAMICO
Cos’è, una sala attrezzi? Mi fa sempre sorridere, come se offrire un “ambiente dinamico”, qualsiasi cosa significhi, fosse un punto in più: tutti i lavori dovrebbero offrire stimoli e possibilità di crescita (se si intende questo con “dinamico”), se non nei ruoli o con un avanzamento di carriera, almeno a livello professionale e personale. Tutti i lavori dovrebbero essere dinamici. Se invece vogliamo sottolineare che è prevista anche una crescita economica, per esempio, be’, diciamolo! Lasciamo stare il dinamismo degli ambienti che davvero, non vuol dire più niente.
Varianti: “Respirerai un clima stimolante” (cosa c’entra il meteo?); “Clima giovane” (quindi i senior non sono dinamici…)


CAPACITÀ RELAZIONALI
Devono sempre essere “ottime”, e vanno sempre a braccetto con le “doti di team working”. Queste, a loro volta, devono essere “spiccate” (come qualsiasi dote o capacità citata negli annunci!)
Varianti: “attitudine positiva alla socialità” (aiuto!), “predisposizione ai rapporti interpersonali” (se non è un serial killer…)


ESPERIENZA
Il santo Graal per ogni azienda alla ricerca di personale: “cercasi x (posizione qualsiasi) con esperienza”. Formule più chirurgiche specificano anche gli anni richiesti. Per capire quanto questa parola venga usata ancora male, qualche esempio: annunci diventati meme (“cercasi stagista con esperienza”), liste improbabili di requisiti in cui l’esperienza rientra tra le capacità (da quando? Ci sarebbe anche da capire perché la “comprensione dei valori aziendali” sia considerata una capacità, ma vabbè). Sembra quasi che non importi cosa un candidato sappia effettivamente fare, basta che abbia esperienza. L’esperienza è ovviamente importante, ma bisogna saperla comunicare, anche quando siamo al di qua della scrivania. Meglio specificare i requisiti, piuttosto, o cosa dovrà fare il candidato nel concreto. Queste sono informazioni più utili.