Pillole


Valeria Tonella Valeria Tonella

Sono il nuovo re degli show americani (e non ho paura!)

Stephen Colbert, a sinistra, e David Lettermann

L’America è la patria dei talk show televisivi. Negli anni, personaggi come Oprah Winfrey e David Letterman sono diventati più degli opinionisti che degli intrattenitori, definendo gli argomenti in voga e intervenendo sulle coscienze. La Winfrey è tutt’ora nella lista delle donne più potenti del mondo, dopo Michelle Obama e prima della Merkel e di Hilary Clinton. Il Late Show di Letterman è andato in onda per 32 anni, con più di 4 mila puntate e ospiti celeberrimi (qui i dieci momenti più esilaranti dello Show e un'intervista sottotitolata a Robin Williams). Proprio il Late Show ha visto quest’anno un passaggio di testimone di cui si è parlato moltissimo: Letterman ha annunciato il ritiro e ha lasciato in eredità la fascia oraria del programma sulla CBS a Stephen Colbert. Colbert è sempre stato al centro dell’attualità e dei temi sul management, grazie alle interviste ai “big” (Richard Branson, Bill Gates e altri). Già conosciuto per la sua sagacia, negli ultimi mesi è stato retwittato e ospitato sui maggiori canali di informazione. Alcuni suoi “cavalli di battaglia” mi sono piaciuti e ho preso nota.

1. Prima gli altri, poi tu. In onda Colbert improvvisa molto e spesso, e, sfruttando le sue basi teatrali, sa che, quando siamo “in scena” – non solo a teatro – le persone più importanti del palco non siamo noi. In un gruppo di lavoro, l’obiettivo deve essere quello di facilitare gli altri. Non è controproducente, perché anche tu sei sul palco, e speri che gli altri pensino la stessa cosa di te. Un gruppo che ragiona così fila liscio come l’olio.

2. Se la strada giusta è quella più difficile, prendila ugualmente. Colbert si trova a sostituire uno degli showman più amati, seguiti e popolari d’America. Facile? Oh, come on. C’è il budget, c’è il rischio del flop. Ma, prima di tutto, per Colbert è un’opportunità. Il consiglio è: cerca di vedere tutto come un’opportunità. Come sai che un eventuale errore non ti porti verso qualcosa di migliore?

3. Il mondo dei social ha mostrato l’esistenza degli “hater”, individua (a volte falsi profili) che “odiano” e criticano. Criticano. Criticano. Esisteranno sempre, soprattutto se vieni dopo Letterman, sei giovane e tutti amano Letterman. Ma dont’ worry. Una cosa è la tua reputazione, una cosa è il tuo carattere. Con l’esperienza, le critiche assumeranno un altro sapore, agrodolce, ma sempre più gradevole. Arriveranno a toccarti fino a lì, e non oltre.