Prospettive


Michele Riderelli Michele Riderelli

Dal volume N° 69

Se un'impresa vuole andare "oltre", deve guardare "fuori"

 

LA (NON) CONOSCENZA DEI CONTESTI CULTURALI
FRENA I PROCESSI D’INTERNAZIONALIZZAZIONE


Le aziende che operano in ambito internazionale affrontano quotidianamente problematiche che vanno dalla negoziazione alle collaborazioni tra partner e risorse umane.
Questi aspetti, diversi da Paese a Paese, necessitano di un modello che sappia interpretare i valori culturali e sociali del Paese stesso, permettendo di accelerare il processo di internazionalizzazione d’impresa.

MODELLI ORGANIZZATIVI INTERCULTURALI

Fare attività di business su mercati diversi da quello domestico non è prerogativa solo del distributore, ma anche dell’azienda: altrimenti si resterà sempre alla mercé di qualcun altro.
Un imprenditore, se ha a cuore il valore della propria azienda, ha l’obbligo di implementare la conoscenza dei mercati in cui opera per migliorare gli interscambi nel Paese in cui si sta facendo affari, evitando di rimanere appeso a quelle opportunità che oggi ci sono e domani non si sa.

Modellizzare un processo per conoscere nuovi mercati ha la finalità di:
•    avere una cultura d’impresa internazionale unica;
•    utilizzare linguaggi appropriati con gli interlocutori internazionali;
•    pianificare al meglio le attività di business;
•    inoltre con la pianificazione possiamo misurare il progresso e agire nei giusti momenti.

La conoscenza degli aspetti culturali di un Paese porta il management aziendale (l’export manager e il marketing manager in primis), a lavorare sull’integrazione di variabili di mercato con quelle economico – finanziarie dell’azienda.
Occorre, quindi, essere consapevoli che la produzione di ricchezza per l’impresa richiede un compromesso e un equilibrio fra obiettivi talvolta incompatibili.
Questo vuol dire che è impossibile massimizzare redditività e quote di mercato allo stesso tempo; è importante, invece, trovare il giusto equilibrio tra investimenti necessari per raggiungere quote di mercato con una redditività sostenibile.

(Trovo interessante una considerazione di Sabina Guzzanti, applicabile al nostro tema: “La cultura è fatta per essere utilizzata, messa in pratica. Non è un oggetto da ammirare, contemplare. Non è uno strumento di potere, non deve servire a sottomettere, intimorire. Non deve servire ad accrescere i propri privilegi”).

Per confrontare e analizzare opportunità e minacce di un paese estero, diventa importante che le risorse umane aziendali abbiano un approccio equilibrato, combinando una mentalità di tipo conservativo e una di tipo aperto.
Confrontare dati e caratteristiche di consumatori di altri mercati richiede sempre uno sforzo di tipo empatico che permetta di immedesimarsi negli usi e costumi di altri Paesi.

STRUMENTI PER CONOSCERE I MERCATI INTERNAZIONALI

Il modello adatto a un’azienda che opera in contesti globali è quello che:
1.    riconosce le caratteristiche culturali in ambito internazionale;
2.    valuta l’impatto del linguaggio, degli stili di comunicazione e del credo religioso nel processo di internazionalizzazione;
3.    individua le principali influenze esercitate dal sistema politico, legislativo e legale di un contesto internazionale;
4.    capta i principali trend che impattano sulla cultura di un Paese per poi sviluppare prodotti e servizi che possono arrivare al cuore della società.

La base del modello si appoggia sulla conoscenza dettagliata di tre aspetti:
•    gli aspetti di natura sociale e culturale, che aiutino i membri del team aziendale a evitare le insidie che possono sorgere quando si tratta di persone nate e cresciute in contesti e culture diversi da quelli in cui siamo nati e cresciuti noi;
•    gli aspetti politici e legali, per capire il grado di attrattività di un Paese, intercettando in anticipo opportunità o rischi che si presentano nel percorso di internazionalizzazione e ci aiuteranno ad agire in anticipo;
•    si tratta poi di cogliere i principali trend di natura socio-culturale di un Paese per poter sviluppare prodotti e servizi che possano arrivare al cuore della società.

Ci si potrebbe chiedere: perché è necessario conoscere le caratteristiche e gli elementi culturali che influenzano le attività di business?
Semplicemente, perché per le aziende e le organizzazioni che operano su scala internazionale, la gestione di progetti complessi è spesso resa più difficile dal contesto culturale in cui si muovono.
Negoziare, collaborare, coordinare, gestire risorse e condurre affari mettono in evidenza aspetti molto diversi, da Paese a Paese.

IL MODELLO DI HOFSTEDE
Il modello di Hofstede (antropologo olandese) è una bussola che interpreta i valori culturali di una nazione in base a un sistema di sei dimensioni:
1.    Power distance: distanza dal potere (eguaglianza contro disuguaglianza).
2.    Individualism: individualismo (in opposizione al collettivismo).
3.    Masculinity: la mascolinità (contro la femminilità).
4.    Uncertainty avoidance: il rifiuto dell’incertezza (contro la tolleranza all’incertezza).
5.    Long term orientation: l’orientamento temporale (collegamento con il passato).
6.    Indulgence: indulgenza (come il grado di controllo degli impulsi sociali).

 

 

INFLUENZE POLITICHE E LEGISLATIVE INTERNAZIONALI

Le aziende che vogliono fare affari con Paesi stranieri, oltre agli aspetti culturali, si trovano a fronteggiare aspetti politici e legali che non sempre sono a vantaggio di un semplice interscambio culturale. In questo momento sta aleggiando nel mondo un protezionismo globale che potrebbe condizionare i futuri commerci mondiali. Per catturare le tendenze politiche, è necessario approfondire ed analizzare alcune caratteristiche.

Il grado di interferenza del sistema politico è un aspetto che mira a promuovere, in modo più o meno ampio, lo sviluppo dell’industria nazionale verso Paesi esterni. Questo può avvenire trasversalmente su tutti i settori o parte di essi, l’export manager deve sempre effettuare un’attenta analisi per mettere in evidenza opportunità o minacce velate.
Le attività dei dipartimenti delle politiche economiche dei singoli Paesi vanno a impattare sulle relazioni istituzionali estere. Il numero degli investimenti, l’intensificarsi delle relazioni estere, il ranking bancario sono degli indicatori di opportunità che fanno capire lo stato di salute di una nazione.

Le politiche di tassazioni interne a un Paese sono spesso di due tipi, tassazione sugli utili e tassazione sul valore aggiunto. È importante conoscerle per non disperdere gli sforzi economici iniziali e per cogliere opportunità di natura fiscale, tipo riduzione del costo del lavoro, acquisto di terreni o altro.

Gli adempimenti amministrativi sono altri elementi importanti. Le procedure amministrative nel commercio estero sono contabilizzate in termini di ore lavoro spese per sbrigare le formalità di natura burocratica, come lo sdoganamento delle merci. A questo proposito, la WTO mette a disposizione una tabella dove sono stimate le ore spese per ogni singola attività.

Il sistema legislativo, invece, divide in due il globo:
•    il sistema “Civil Law”, di cui fa parte anche l’Italia, è quel sistema basato sulla codifica delle leggi che lascia scarso spazio a interpretazione;
•    il sistema anglosassone, “Common law”, è basato sull’analisi dei casi precedenti e rimane condizionato da interpretazioni personali.
Caso a parte è la legge islamica, chiamata anche “Sharia”, in vigore in molti Paesi del Medio Oriente, un insieme di leggi che regolamentano la vita quotidiana non solo dei cittadini ma anche quella degli affari.

Ultimo elemento da prendere in considerazione, e sicuramente non meno importante dei precedenti, è la valutazione e tutela della proprietà intellettuale.
Il rischio della contraffazione dei prodotti italiani nel mondo è sempre molto elevato: per questo ogni anno il Censis misura in termini di fatturato perso il rischio del Made in Italy.

PRINCIPALI TREND DI NATURA SOCIOCULTURALI

In conclusione, conoscere le culture internazionali significa mostrarsi sensibili a quei trend che si stanno affermando a livello mondiale e non solo a livello locale.
Anche nei processi di internazionalizzazione, la mission aziendale, è sempre quella di soddisfare gli interessi economici del maggior numero degli stakeholder, ossia tutti quei gruppi di individui che hanno interessi comuni verso una determinata impresa.
Seguire questi trend sociali non ha solo lo scopo di incrementare il fatturato nel breve periodo; vanno seguiti per generare un valore condiviso tra azienda e cliente o azienda e distributore, in modo da creare una relazione duratura.

LESSON LEARNED

L’imprenditore che si preoccupa di integrare le analisi di natura culturale e le integra con gli aspetti economici, finanziari è sicuramente un imprenditore con una visione lungo termine, in grado di migliorare il valore della propria azienda.