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Valeria Tonella Valeria Tonella

SE LO DICE IL BLOGGER, LO COMPRO

PIÙ POTENTI DELLA PUBBLICITÀ E DEI TESTIMONIAL, I BLOG COMMENTANTO AZIENDE E PRODOTTI E INFLUENZANO GLI ACQUISTI. IL SUCCESSO DI QUESTE COMMUNITY FATTE DI AMICI DIGITALI MA NON MENO AFFIDABILI

Un tempo erano i testimonial. Celebrità scelte per reclamizzare i prodotti. Oggi sembra che ne esistano di più potenti: i blogger. Sì, quegli utenti che, in community più o meno piccole, parlano di tutto: moda, cucina, videogiochi, cosmetica, cinema. E influenzano gli acquisti.

Fiducia, popolarità, influenza Oggi i blog sono la terza risorsa digitale più influente per chi acquista, dopo i siti retail e i siti aziendali, e la quinta nella scala dei più "affidabili" (Technorati MediaDigital Influence Report 2013).

Sono tre, infatti, le caratteristiche che vengono riconosciute ai blog:

• fiducia (un blogger è mediamente schietto ed esprime apertamente la sua opinione su un prodotto);

• popolarità (si creano delle comunità che seguono gli aggiornamenti e i nuovi post sul blog);

• influenza (l'opinione dei blogger è importante per chi li legge).

Grande non è sempre meglio È interessante anche un altro dato: più piccola è la community che si crea attorno a un blog, maggiore è l'influenza che il blogger esercita. Come se si stesse discutendo in un gruppo di amici, anche se digitali, e il più esperto consiglia gli altri. Le aziende spesso sbagliano: cercano di avere comunità online enormi, perché i loro messaggi raggiungano più persone possibili. Ma il valore di una comunità virtuale non dipende dalla sua estensione, anzi, e gli utenti lo sanno. Pochi ma buoni è la regola d'oro in questi casi, soprattutto se il blogger, pur non così popolare, si è però guadagnato nel tempo una solida reputazione di consigliere (influencer, in inglese). Attendibilità, valore autentico. Sono indispensabili per avere sèguito.

"Lei" ama i blog Succede ormai abitualmente nel mondo della cosmesi: ragazze e donne di ogni età che usano trucchi, creme e prodotti di bellezza, ne commentano l'efficacia, pubblicano gli ingredienti (succede sul seguitissimo Sai cosa ti spalmi?).

La ricerca Social Media Matters Study di BlogHer, sponsorizzata da Ketchum e condotta da Nielsen, riprende questa abitudine delle utenti: negli Usa la percentuale femminile di acquisti motivati da un blog è intorno al 20% (una pubblicità con vip ha lo stesso effetto nel 13% dei casi).

Questo successo è aiutato anche dai forum che nascono nei blog, dove si discute apertamente dei prodotti. La testimonianza è diretta.

Ma si approda sui blog anche per trovare tendenze, idee o novità sul mercato.

 

Social o blog? Le aziende continuano a preferire Facebook come canale per dialogare con i consumatori e indurli a comprare. Dimenticano, però, che Google, re dei motori di ricerca, "ama" profondamente i blog quando deve indicizzarli.

Una differenza tra social network e blog che spesso le aziende non colgono è di metodo: Facebook e i social si fondano sull'engagement, sui fan e follower e sulle tecniche per far crescere questi ultimi; un blogger sta attento a chi clicca che cosa, a quali post sono più commentati e come sono commentati, alle impressioni del singolo visitatore. Si può dire che in un blog c'è meno rumore di fondo.

Fonte: BusinessNewsDaily, thebizloft.com