Noi e gli altri


Valeria Tonella Valeria Tonella

Dal volume N° 61

Sarai famoso... se sarai gentile (anche con il virus?)

Parlare (ancora) di gentilezza, riconoscenza e gratitudine sui posti di lavoro può suonare ripetitivo, e anche un po’ affettato. “Sì, d’accordo. Bisogna essere gentili, ma hai presente la realtà dei tutti giorni?”. Quando le scadenze si fanno pesanti, lo stress si impenna e ahinoi, si fanno anche degli sbagli, l’ultima cosa a cui vorremmo pensare è che dobbiamo essere gentili con quel collega o quell’altro collaboratore. Viene prima la necessità di non fallire un progetto e portare a casa la pagnotta.

Ma sapete una cosa? Sì, i risultati sono importanti (ovviamente), ma senza una filosofia di base improntata sulla gentilezza:

Ahia.
Guardate che sono situazioni che viviamo tutti, in modo diverso, ma tutti. Quindi non andrei tanto a guardare l’erba del vicino – piuttosto, se fossi in voi, farei un’analisi molto umile, per vedere a che punto siete.
Partiamo da uno schema che ho trovato su Linkedin e che vorrei subito condividere (l’ho già fatto anche sui social di V+):

GENTILEZZA, PERCHÉ TUTTA QUESTA DIFFIDENZA?
Quando vedo qualcuno rispondere male o essere scortese, mi chiedo: perché? Cosa lo blocca? Quale riserve ha? Si tratta, infatti, di resistenze. Bisogna solo capire quali siano. Escludendo la possibilità che abbia una brutta giornata (ma allora saranno casi isolati), una persona ingrata o scortese è tale per dei motivi precisi.

 

SÌ, LA GENTILEZZA TI PORTERÀ AL SUCCESSO
Su Medium Bruce Kasanoff ha pubblicato un articolo intitolato Your kindness will lead you to success, cioè La gentilezza ti condurrà al successo. Inizia così: “Non mi impressiona chi è bravo a intimidire, lusingare, manipolare, sopraffare. No. Mi impressiona chi avrebbe il potere di fare queste cose, ma sceglie di essere gentile”. Poi sottolinea due punti importanti, anzi tre:
1.    urlare e sfogarsi contro qualcuno può sembrare un segno di forza, ma non lo è; è facile lasciarsi andare all’istinto ed essere impulsivi; ma le persone forti non perdono il controllo delle emozioni. Una volta che hai perso il controllo, hai perso la battaglia;
2.    “l’economia è in crisi, l’offerta supera la domanda, il tuo lavoro è a rischio, il più grande str**zo del mondo è promosso a tuo capo? Fa schifo, ma tu puoi scegliere come reagire a questi eventi. Il potere dell’essere umano sta nella reazione agli eventi”. Meglio riusciamo a farlo, più “gentilmente” riusciamo a farlo, meglio staremo noi e quelli che abbiamo attorno.
3.    “La gentilezza genera gentilezza. Apre gli occhi, invece di chiuderli. È contagiosa e ti fa sentire così bene!” Costruisce ponti. Tira fuori le capacità delle persone. E fa bene a tutto il gruppo, perché rende tutti più disponibili ad aiutarsi a vicenda.
Sì, gentilezza e gratitudine ti porteranno al successo. Prova. E poi facci sapere com’è andata.