Strategie e tecniche


Valeria Tonella Valeria Tonella

Dove "hackera" Shutterstock

Shutterstock - Alcuni risultati alla ricerca "real woman", "donna reale"

Ricordate quando dicevamo che le aziende, per migliorare la qualità della comunicazione, devono anche saper usare le immagini, a partire da quelle disponibile online (vedi iStock, Shutterstock...)?

L'ultimo Dove’s Global Beauty and Confidence Report rivela che il 68 per cento delle donne non si identificano con le creatività che vedono nelle pubblicità. Non è argomento nuovo, altre campagne sono state fatte, ma la domanda viene spontanea: perché c'è ancora questo problema?

Con il progetto brand-content Image_Hack, Dove ha incaricato l'agenzia danese Mindshare di "intaccare" la visione tradizionale della donna sui media (prevalentemente sexy e sottomessa) intervendo alla fonte: cioè lì dove le aziende si riforniscono, più spesso, di immagini di questo tipo. Esatto, uno dei siti citati all'inizio: Shutterstock.

L'operazione è, di per sé, semplice ma incisiva: associare alle parole chiave di ricerca "donna bellissima", "donna vera", immagini e fotografie che rispecchino un nuovo ideale, e quindi donne forti, indipendenti, non stereotipate, così da incoraggiarne l'uso da parte di altre agenzie pubblicitarie e aziende. Obiettivo: "intaccare" (hack) la piattaforma Shutterstock, in via assolutamente legale, coinvolgendo fotografi professionisti e caricando i loro lavori sul sito.

Il progetto è presentato, con un video, sul sito ImageHack.org, andato online a gennaio; per l'8 marzo, sono apparsi dei cartelloni pubblicitari, e nelle scorse settimane sono stati registrati moltissimi donwload, anche da parte di aziende "grandi" (AdWeek nomina Ford, Frisko e altre).

C'è ancora molto da fare, ma da qualche parte bisognerà pur iniziare.