Pillole


Redazione V+ Redazione V+

Dal volume N° 24

CREDI NEL COLPO DI FULMINE?

Colpo di fulmine: particolare condizione emotiva tipica di chi ha la certezza di essersi imbattuto nell’anima gemella. Innamoramento improvviso. Secondo le ricerche, si verifica in un quinto di secondo.

 

«Come sto? Esco adesso da un altro colloquio “farsa”». Un’amica mi racconta la sua frustrazione per l’ennesimo colloquio di lavoro finito male. Ha studiato marketing, ma sembra che le aziende facciano ancora confusione. Quando arriva il momento del colloquio (sempre più raramente con un vero addetto alle Risorse umane, più di frequente con un personaggio a scelta dell’azienda), si trova a dover rifiutare proposte come “Ci servirebbe qualcuno che cerchi clienti”, “È più un ruolo commerciale, ma in futuro magari farai anche marketing”, “Ci serve un venditore con esperienza, tu hai esperienza?”. No che non ha esperienza! L’hai visto scritto sul suo curriculum? Hai letto il suo curriculum? E a essere drammatica, se non comica – si ride, per non piangere – è la mancanza di chiarezza tra i concetti di marketing, relazioni pubbliche, segreteria di direzione e... vendita.

La storia di un venditore inizia al colloquio, lì in quella terra di nessuno, verrebbe da chiamarla, dove le aziende spesso non sanno come muoversi, non sanno cosa cercano, non sanno cosa vogliono. Oppure lo sanno, ma non sanno a chi chiederlo. Oppure lo sanno, ma non sanno se chiederlo, e tentano con il primo sfortunato in cerca di tutt’altra occupazione – come da annuncio.

La ricerca del personale è la prova del nove di come l’azienda si vende, e per fortuna ci sono aziende ancora capaci di farlo. Ma se il candidato domanda “quali sono gli obiettivi della figura che cercate” e l’azienda o chi la rappresenta risponde vagamente o, ancora peggio, con un “di preciso non lo so, lo scoprirai cammin facendo” (è successo), significa che c’è qualcosa che non va.

Leggevo un’analisi sul blog del Wall Street Journal: “Cercare lavoro non significa solo inviare curriculum, ma richiede tempo ed energia per prepararsi al colloquio, incontrare il consulente dell’azienda, trovare e riassumere le referenze...”. Soprattutto in tempi di crisi questo investimento di “risorse” scoraggia quanti non sono realmente interessati a una posizione. Sembra contro intuitivo, ma oggi non è più la disperata ricerca di lavoro il fattore dominante, bensì la tendenza di chi non ha occupazione ad assumersi sempre meno rischi, aspettando momenti migliori (non a caso molte posizioni, anche nel commerciale, restano scoperte).

È evidente che il meccanismo fatica a funzionare, e qui su V+ abbiamo deciso di affrontare il problema più da vicino. Non solo con questa pillola, chiaro, ma con uno speciale su come selezionare e affiancare nuovi venditori. Se avete letto la serie si intitola Alla ricerca dell’eccellenza che partirà dal numero di gennaio.

E aggiungo: Harris Interactive, in una sua ricerca di mercato, ha posto una domanda singolare a più di mille lavoratori. “Se la tua professione fosse una persona, la sposeresti?”. Solo il 9% ha risposto di sì. E se, come dicono gli esperti, per innamorarsi bastano solo 20 centesimi di secondo, non vorremmo che un venditore si innamorasse della nostra azienda... magari con un bel colpo di fulmine?