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Valeria Tonella Valeria Tonella

Come sopravvivere al Natale? No, alla settimana prima

 

TRA CIBI “COMFORT” E ALBERI DI CACAO...

Partiamo dalle basi.

Perché consigli su come sopravvivere ai pranzi & alle cene li danno tutti; è arrivare alle feste il problema.
Pur non negando l’utilità di ognuno di questi punti (soprattutto di uno... immaginate quale), provo a rinsavire e a dare consigli utili (come se cantare Maraia non fosse sensato, tze).


Il sito Una parola al giorno oggi propone “indugiare” che è una parola bellissima, dal latino, “tregua”.


Il prendersi tempo non è sempre un esitare incagliato e imbarazzato, un tentennare negligente. Spesso è di una larghezza tranquilla, che considera attentamente, che attende con pazienza, che apre un momento di calma quasi di un altro mondo.

Diamo all’indugio una connotazione in genere negativa, ma, come si indugia (o si dovrebbe indugiare) prima di dare una risposta di cui non si è sicuri per evitare castronerie, così bisogna fare nella settimana pre natalizia.
Oh sì, avete capito bene.
L’unico modo di salvarsi da questi giorni folli di lavori ASSOLUTAMENTE da chiudere, cene aziendali e regali introvabili è… mettersi in pausa. “Tregua”, sospensione: se pensiamo a una tregua dall'affanno di giorni intensi sentiamo subito una pressione che diminuisce. Sempre perché il marinaio che non sa dove andare, prima o poi, sbatte contro l’unico palo che trova in mezzo al mare…
Dunque…


1. Fai un respiro profondo. Ma anche due o tre.


2. Organizzati per gennaio. Gennaio non è “l’anno prossimo”, non è tra due settimane, gennaio è domani. Non voglio metterti ansia, anzi togliertela. Fai una lista delle cose che puoi (umanamente) sbrigare questa settimana e quali invece ti ritroverai, per forza di cose, sulla scrivania dopo l’epifania. Per non correre, rallenta adesso: prenditi mezz’ora, un’ora e vai per punti. Liberati di qualche incombenza così da non averla sul groppone a natale e lasciati uno schema più preciso che puoi per il ritorno. Ancora meglio: stampati un calendario, e matita in mano riempi le “caselle”.


3. “Cozy”, in inglese, vuol dire “confortevole”, “coccolo” e si adatta molto a come dovrebbe essere casa tua in questi giorni. Se nella tua testa c’è il delirio, fa’ che non sia lo stesso negli ambienti dove vivi (o lavori). Cerca di mantenere ordine e pulizia, metti qualche addobbo o, se non hai un grande spirito natalizio, usa delle luci più calde o delle candele per contrastare il buio che arriva presto e i malumori; tira fuori dalla libreria i tuoi libri preferiti e mettili in bella vista; ordina o cucinati il tuo “comfort food”, il tuo piatto preferito. Insomma, rendi casa tua il rifugio ideale dallo stress. Adesso ne hai più bisogno che mai. Se serve, metti da una parte le cose che non ti servono e che porterai in ecocentro o all’usato dopo le feste. Fai spazio. E crea su Spotify una lista delle canzoni che ti aiutano a curare la casa (non devono essere per forza di natale). Da una brava venditrice di prodotti di bellezza, ho imparato che un buon pediluvio sostituisce gli effetti di un bagno: se non hai la vasca o non hai tempo di prepararla o di starci dentro, puoi però immergere i piedi nell’acqua calda, prima di andare a dormire, con due gocce di olio essenziale di lavanda. Fa miracoli. Se lavori da casa (ma anche in ufficio) un diffusore aiuta, magari con dell’olio essenziale di pino… I danesi lo chiamano “hygge”, stile di vita con cui plasmiamo il mondo, anche piccolo, in cui ci troviamo e lo rendiamo accogliente. Ma non tutti possono permettersi un camino o uno chalet in montagna; ecco allora che in Svezia e Norvegia si parla adesso di “kalsarikänni”, “l’arte di bere sbracati in mutande o in pigiama e trovare la felicità”. Adoro.


4. I libri salvano, l’ho sempre detto, soprattutto quando la mente non riesce a riposare e passa da una to-do list all’altra (lavoro, pranzi, regali, lavoro, pranzi, regali…) Concentrati su una storia che non sia la tua, almeno per mezz’ora al giorno. Ci sono dei titoli in libreria davvero gratificanti in questo periodo, te ne butto lì qualcuno: Guida tascabile per maniaci dei libri (se non sapete cosa leggere; c’è anche la versione con i film); Gli spaiati di Ester Viola (ironia rosa a palate); L’avversario di Emmanuel Carrere (cosa rende il tuo vicino di casa un assassino?); Il giro del mondo in 80 alberi (illustrazioni meraviglia). Ma anche David Foster Wallace, Italo Calvino, Truman Capote o i saggi di Harari. A caso, così.


5. Sapete cosa fa stare meglio che ricevere regali? Fare buoni regali, nel senso di regali che fanno del bene. Avrete la sensazione di aver speso bene i vostri soldi, potrete acquistarli online, nessuno stress da coda in negozio… Treedom, Medici senza frontiere, Friendly Shop. Zero plastica, zero sprechi, zero sbatti. E la libido di regalare a qualcuno un albero di cacao e non il solito bagnoschiuma.

Per un piccolo essere umano esercitare un vero potere su tutto è impossibile. Con le nostre azioni e le nostre scelte possiamo solo rendere le cose per noi stessi e i nostri cari più facili o un pizzico più sopportabili. In Svezia e Norvegia questa filosofia di vita è racchiusa nella parola “lagom” che è contemporaneamente un modo di dire e una norma di vita. “Lagom” significa “la giusta quantità”, “niente di eccessivo”, “abbastanza”. Quando il lagom regna, tutto è armoniosamente in equilibrio: non troppo, non troppo poco, ma il giusto. (Ansa)