Customer Experience


Redazione V+ Redazione V+

Ci spiace, non consegniamo (servizio clienti al tempo del Covid)

 

Piuttosto di niente, meglio piuttosto?


Caro cliente, siamo  spiacenti di dover comunicare che la consegna a domicilio (e servizi  abbinati) del tuo ordine è stata sospesa a causa dell’emergenza  sanitaria in corso.

Questa la risposta del team Ikea Italia a un ordine fatto qui in redazione.


Premesso che non era niente di indispensabile e che avremmo aspettato per la consegna anche tre mesi senza problemi, analizziamo il messaggio.


Avremmo voluto contattarti telefonicamente, ma abbiamo la necessità di avvisare molti clienti in tempi ridotti.
Come biasimarli?


Per noi mantenere la promessa fatta è importante, ma lo è ancora di più tutelare i nostri clienti, i corrieri e i colleghi.

Come biasimarli, parte due - anche se ci chiediamo: non era forse meglio sospendere prima gli ordini online, a questo punto? Altre domande che potrebbe farsi il cliente: “ok, il mio ordine è temporaneamente sospeso, ma temporaneamente fino a quando? Verrò rimborsato? Devo ordinare quello che mi serve da un’altra parte o posso aspettare in tempi ragionevoli?” Ecco, forse qui poteva esserci un po’ di precisione in più, anche se adesso il minimo comune denominatore di tutte le aziende è “non sappiamo”. Comunque notate l’uso delle parole: “mantenere la promessa”. Forte, no? Per descrivere un semplice acquisto. Ma è il messaggio che si vuole far passare: “abbiamo preso un impegno, tu cliente con noi e noi con te”.


Sarà  nostra premura ricontattarti nelle prossime settimane via sms o email  per concordare una nuova data di consegna in base alla disponibilità.
Un minimo di “follow up”, anche se “nelle prossime settimane” è davvero vago (e lo ripetiamo: stiamo parlando di un ordine di beni NON essenziali!)


Non è facile, non è facile.