Pillole


Valeria Tonella Valeria Tonella

Dal volume N° 37

Business food, e un uovo mi cambia la giornata (e gli affari)

 

 

Ho già celebrato, su queste pagine, l’effetto che un buon caffè ha sugli incontri d’affari. Ora voglio allargare il campo, perché sembra che a New York non abbia conosciuto crisi il fenomeno del “business food”: sempre più manager si trovano a tavola come appuntamento fisso.

Nella metropoli non è una novità: verso la metà degli anni Settanta, tale Bob Tisch – oggi imprenditore e uno degli uomini più ricchi del mondo – cominciò a invitare in albergo per la colazione i leader in vista, sia dell’economia che della politica. L’ingrediente principale era la pancetta con le uova strapazzate, e da allora le “power breakfast” (letteralmente “colazioni del potere”) hanno cambiato il modo di fare affari in città. Pasti super proteici e ricchi di possibilità, divenuti un trend. Incontri mattutini che chiamano a raccolta tutti, business men, designer, esperti di comunicazione, creativi. Tutti dietro al bancone di un bar, a volte con cadenza mensile, per raccontarsi come vanno le cose, cosa si dice in città. Se l’incontro viene spostato alla sera, cambia il menù – birra e patatine fritte – e si arriva anche a 60 persone.

La cosa ha preso piede anche tra i più illustri insegnanti delle università, dalla Columbia alla NYU. Qualcuno ne ha fatto un evento: se andate a New York, fate un salto ai “Daybreaker”, feste analcoliche che cominciano alle 7 di mattina dove si chiacchiera e ci si diverte prima di andare in ufficio. Così “cool”, stimolanti e gustose (si servono tè e succhi di frutti biologici) che vi partecipa rigorosamente tutta la Silicon Alley, il corrispettivo newyorkese della Silicon Valley californiana.