Strategie e tecniche


Angelo Suardi Angelo Suardi

Dal volume N° 63

Andrà tutto... Linkedin!

NELLA CRISI LA TUA IMMAGINE RISCHIA DI… SFUMARE?

 

Un professionista del post lockdown fa fronte a due situazioni molto comuni:


1.    Futuro incerto. con il coronavirus ti sarai ritrovato, come tutti, rinchiuso nella tua abitazione con il pensiero rivolto a come cambierà l’esistenza nei prossimi mesi o addirittura per sempre. Nessuno può prevedere quanto questa epidemia durerà e gli effetti economici a lungo termine, ma indubbiamente avrà un fortissimo impatto sulla vita lavorativa di ciascuna persona e sull’organizzazione di tutte le attività produttive. La frase che più sento dire dai professionisti con cui entro in contatto è “indietro non si torna”. Se anche tu sei un libero professionista, un imprenditore o un commerciale capire come evolverà il tuo settore è cruciale.


2.    Cambiamenti veloci. Da ragazzo, a scuola, ho fatto in tempo a studiare la stenografia: un metodo di scrittura veloce che impiega segni e simboli. Serve per riprodurre fedelmente il parlato ed era importante per le segretarie o i giornalisti. Se adesso stai sorridendo, hai ragione: l’avvento dei registratori portatili hanno reso improvvisamente obsoleta quella conoscenza. Lo stesso è accaduto ai negozi di noleggio dei DVD o a chi era legato al mondo delle macchine fotografiche a pellicola: i marchi Blockbuster e Kodak sono citati spesso come case history nei corsi di formazione manageriale delle business school. Nella storia questi eventi ci sono sempre stati, solo che il problema del cambiamento improvviso non riguardava tutta la società nel suo complesso e i tempi per adeguarsi, anche cognitivamente, erano molto più lunghi rispetto alla situazione che stiamo vivendo oggi.
In questi mesi come ci può servire questa premessa per programmare una buona azione sui social? E quindi come programmare quest’azione?

1. SIEDITI E FAI IL PUNTO
La prima azione che ti suggerisco di fare è quella di sederti e fare una seria riflessione strategica che rimetta in discussione la tua attività sulla base di quanto sta avvenendo. È abbastanza improbabile che il tuo settore non ne venga colpito: alcuni prodotti e servizi inesorabilmente dovranno cambiare, nuove competenze diventeranno fondamentali e prenderanno il posto di altre che diventeranno obsolete… la stenografia docet.

2.QUALE COMPETENZA NON HAI ANCORA SFRUTTATO?
Dopo aver disegnato un’ipotesi di quello che sarà il tuo settore e le competenze che verranno richieste nella tua attività, dovrai individuare i tuoi punti di forza e di debolezza.
Se sei un libero professionista o un commerciale, scoprirai, ad esempio, che in un mondo dove la tecnologia e i social network diventano indispensabili per il mondo lavorativo, hai finora trascurato di approfondire le conoscenze necessarie.
Oppure al contrario potresti scoprire di avere conoscenze finora inutilizzate che possono essere fondamentali per sviluppare fattori critici di successo.

3. FAI MENTE LOCALE: A CHI VENDI DI PRECISO?
Sei sicuro di aver identificato con precisione il tuo target? Per operare con efficacia, devi segmentare il tuo mercato individuando delle “categorie” omogenee. Per ogni categoria dovresti creare un’immagine del tuo cliente tipo (a parità di settore e di budget, le esigenze e le sensibilità di un giovane imprenditore possono essere molto differenti da quelle di una persona di sessant’anni). Solo dopo aver lavorato con attenzione su questi tre punti potrai cominciare a usare gli strumenti di personal branding e di promozione della tua attività/professione.
E adesso, consigli pratici.


LINKEDIN TI VIENE IN AIUTO
Ai fini della promozione della tua attività in un momento post crisi, il tuo sito o il tuo profilo LinkedIn ti valorizza? Ispira fiducia? Fa venire la voglia di entrare in contatto con te?
•    Cura il riepilogo del profilo, quella parte che prende tecnicamente il nome di “Informazioni”. La devi utilizzare non per riassumere la tua carriera professionale, ma per dare la tua “visione” e per far capire perché potresti essere la persona giusta al momento giusto.
•    Prevedi un piano editoriale digitale strutturato e orientato all’obiettivo. Non lavorare improvvisando. Quindi, abbandona l’idea di condividere semplicemente tutto quello che ti passa per la testa e, ragionando anche in base al tempo che puoi permetterti di dedicare all’attività, pianifica i tuoi post costruendoli in base al tuo target. Possono essere sia articoli interamente scritti da te oppure la condivisione di articoli interessanti che hai trovato in rete. In quest’ultimo caso ti consiglio di accompagnarli sempre con una descrizione che illustri vantaggi o considerazioni utili per il tuo target.

EVITA DI…
•    Usare termini che non sono chiaramente comprensibili. Accade soprattutto con i professionisti legati a settori molto tecnici. Se il tuo target è un esperto, va benissimo, ma se l’interlocutore non è un tecnico, è un grosso errore.

•    Usare termini o job title interni all’azienda o che solo all’interno di questa assumono valenza particolare.
•    Pubblicare articoli che generano divisioni o conflitti: gli argomenti di politica e di tifo sportivo sono classici esempi. Su LinkedIn, che è il social network professionale per eccellenza, dovrai evitare di postare argomenti non inerenti all’attività professionale.
•    Parlare male della concorrenza; invece declina le argomentazioni al positivo.
•    Pubblicare troppi post “brochure di prodotto” o semplicemente quelli che riguardano fatti di rilevanza interna della tua azienda, interessano molto poco.

ALLA RICERCA DEL PROFESSIONISTA MIGLIORE
Il professionista più appetibile in questo periodo, sarà semplicemente quello che i potenziali clienti riterranno più adatto a comprendere e a risolvere i loro problemi.
Sarà colui che saprà apparire credibile come consulente di valore e non si mostrerà come un semplice venditore desideroso di piazzare a tutti i costi i suoi prodotti… come prima dell’inizio della pandemia, insomma… ma forse più di prima!


Descrizioni del tipo: “mi occupo di SEO, SEM, sono certificato Google Analytics e Facebook Blueprint e ho esperienza nell’ambito del programmatic (DMP/DSP)” non sono molto sexy per l’imprenditore che è alla ricerca di qualcuno che aiuti la sua azienda a muoversi nel mondo digital e non capisce una sola parola di quanto è stato scritto.