Mondo V+


Sebastiano Zanolli Sebastiano Zanolli

Dal volume N° 25

ANDATE ALLA FINESTRA E GRIDATE...

Non è stato un anno facile, ma è stato l’unico possibile.

Quante telefonate e quanti chilometri?

Quante attese e quanti insoluti?

Quanta carta vetrata contro cui sfregare il naso delle nostre ambizioni?

Tante, tanti, tanta.

E quindi?

Da qui dove si va?

 

Quello spirito rinnovato con cui si affronta un nuovo anno rischia di appannarsi al ricordo delle difficoltà precedenti.

Allora devo fare una cosa importante, devo fare quello che fa lo sfiduciato e pazzo commentatore televisivo Howard Beale nel film Quinto potere. Prendo un immaginario microfono e attacco, fra me e me, questo discorso:

“Ce ne stiamo in casa e lentamente il mondo in cui viviamo diventa più piccolo. In risposta diciamo soltanto: ‘Almeno lasciateci tranquilli nei nostri salotti per piacere! Lasciatemi il mio tostapane, la mia tv, la mia vecchia bicicletta e io non dirò niente ma... ma lasciatemi tranquillo!’.

Beh, io non vi lascerò tranquilli. Io voglio che vi incazziate. Non voglio che protestiate, non voglio che vi ribelliate, non voglio che scriviate ai senatori, perché non saprei dirvi cosa scrivere. Io non so cosa fare per combattere la crisi e l’inflazione e i russi e la violenza per le strade.

Io so soltanto che prima dovete incazzarvi.Dovete dire: ‘Sono un essere umano, porca puttana! La mia vita ha un valore!’.

Quindi io voglio che ora voi vi alziate. Voglio che tutti voi vi alziate dalle vostre sedie. Voglio che vi alziate proprio adesso, che andiate alla finestra, l’apriate urlando: ‘Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!’.

Voglio che vi alziate in questo istante. Alzatevi, andate alla finestra, apritela, mettete fuori la testa e urlate: ‘Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!’.

Le cose devono cambiare, ma prima vi dovete incazzare. Dovete dire: ‘Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!’. Allora penseremo a cosa fare per combattere la crisi, l’inflazione e la crisi energetica, ma Cristo, alzatevi dalle vostre sedie, andate alla finestra, mettete fuori la testa e ditelo, gridatelo: ‘Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!’ ”.

Ecco, questo farò io.

Arrabbiato nero lo farò, per sfogarmi e decidere poi come agire.

Lo farò per dieci minuti, per ricordarmi che ho due doveri come cittadino – categoria che contiene anche i venditori: il secondo dei due doveri è non accettare la mediocrità e l’incapacità dei governanti. Da nessuna parte essa provenga. Anche se li avessi votati io quei politici. Per questo mi sfogherò e agirò di conseguenza.

Il primo dovere, invece, è non accettare la mia personale mediocrità e incapacità, anche in questo caso nel ruolo di cittadino e di venditore, e quindi di uno che la vita la vede dal punto di vista di chi non aspetta ordini.

Per fare questo, visto che è l’inizio dell’anno, metterei giù una lista, come quella dei regali che chiedi a Babbo Natale.

Al Babbo Natale che alberga da qualche parte dentro di me domanderei questi regali:

fammi evitare il cinismo, quello mio e quello degli altri;

fammi avere uno scopo;

fammi tenere a mente che, se non miglioro la vita degli altri, non migliorerò la mia;

fammi essere grato di quello che già ho e che già sono;

fammi ricordare che una vendita andata male non è come ammalarsi di Sla. Della prima un giorno ne riderò, della seconda no;

aiutami a tenere a posto il fisico, la testa e il tempo;

fammi imparare dagli errori, quelli miei e quelli degli altri;

fammi diventare uno strumento di semplificazione della vita, mia e degli altri;

se puoi, fammi ridere di gusto, così che telefonate, chilometri e carte vetrate prima o poi diventino i ricordi da condividere con gli amici e i nuovi venditori che prendono il mio posto.

 

Questo anno nuovo non mi spetta di diritto e che ciò che ne tirerò fuori è invece tutto ciò a cui avrò diritto.

Dai Babbo Natale, forza, che devo fare la prima telefonata dell'anno.