Professioni


Maria Bietolini Maria Bietolini

Dal volume N° 56

A scuola di impresa con ONE4: il workshop di V+ (omaggio se scrivi subito!)

 

VENERDÌ 14 GIUGNO A MILANO: 10 POSTI OMAGGIO AI PRIMI LETTORI CHE SI PRENOTANO

 

Gli studenti non sono gli unici ad andare a scuola. Un numero sempre crescente di adulti segue seminari e corsi, e nell’ambito del lavoro l’aggiornamento e le soft skill sono ben più di una necessità, bensì una voce da inserire in agenda: dal livello junior al Ceo. Ma se nelle aziende molto grandi e strutturate la formazione continua trova più facilmente spazio (e risorse), nelle realtà medio-piccole “strappare dalla scrivania” il direttore o il titolare è qualcosa che si tende spesso a rimandare, se non evitare; ma se è vero che l’assenza di un imprenditore può “pesare” di più, è ancor più vero che, specialmente oggi, nessuno può permettersi di procrastinare il futuro. Perché specialmente in Italia, dove quasi il 95% delle imprese è costituito da Pmi e di queste la maggior parte a gestione familiare, se al fondatore o alla guida manca qualcosa, sarà prima o poi lo sviluppo del business a risentirne.

Intendiamoci: molti imprenditori hanno avuto grandi successi da autodidatti e sono moltissimi i casi di chi ha lasciato a metà l’università – specialmente (curiosamente!) fra i maggiori innovatori tecnologici.
Prendiamo ad esempio Jack Ma, il fondatore di Alibaba: non potendo studiare inglese a scuola ma determinatissimo a farlo, da ragazzino pedalava ogni mattina con la sua bici per 45 minuti per raggiungere un hotel in zona con turisti stranieri e offrirsi come guida turistica per poter fare pratica. In breve: arrivato poi negli Stati Uniti per un lavoro di interprete, e senza avere mai visto prima un computer collegato a internet, ebbe l’intuizione che lo portò a creare, in team con amici nel salotto di casa, quello che ora in Cina è il portale che gestisce ogni anno più di eBay e Amazon insieme.
Mark Zuckerberg fondatore di Facebook, Bill Gates fondatore di Microsoft, Jeff Bezos fondatore di Amazon, Steve Jobs fondatore di Apple, Larry Page e Sergej Brin co-fondatori di Google, Larry Ellison fondatore di Oracle, Jan Koum fondatore di Whatsapp… hanno tutti mollato gli studi accademici per lavorare alle loro “creature”. Ma hanno coltivato le loro skill e imparato a selezionare e dirigere team formati al miglioramento continuo dell’eccellenza.

Certo, in questi casi intuizione e tenacia sono a livelli tali da far entrare le loro storie, non a caso, in un alone di leggenda…

Esperienze e percorsi
Si tratta in realtà di un bisogno globale: in un recente studio il magazine Entrepreneur rilevava un trend di “ritorno tra i banchi” degli imprenditori USA. Molto interessante un commento di Kyle Jensen, direttore dei programmi per l’imprenditoria della Yale School of Management: “Osserviamo crescente interesse a riprendere gli studi da parte di molti imprenditori, anche con business già avviati e con molta esperienza; e ciò sia per colmare lacune nel percorso educativo precedente, sia per strutturare meglio le competenze. In questo senso, rispolverare i quaderni e incontrarsi in classe può essere un’esperienza con più benefici: contribuisce a una migliore comprensione del proprio business, a evolvere il proprio “mestiere d’impresa”… Molti imprenditori hanno un sacco di singoli punti imparati: il nostro lavoro è di connettere questi punti con i supporti teorici, per dare maggiore solidità al loro vissuto e maggiore capacità strategica alla loro visione. In questo modo si migliora sia il business aziendale, sia il potenziale personale”.

Un’altra esperienza significativa di questo trend sono i Bootcamp del MIT dedicati a imparare imprenditorialità e innovazione: programmi che concentrano in una settimana le skill di un semestre accademico o di un paio d’anni di start up, facendo “lavorare” piccole classi in team con una selezione di insegnanti appositamente formati. Nel corso della settimana ogni partecipante sarà Ceo per un giorno, guidando il resto del team in un progetto, in ottica di active learning.

Ecco:
•    “concentrare” i tempi
•    lavorare sul concreto
•    insegnanti-imprenditori
sono certamente i punti chiave per una proposta di crescita a misura di Pmi.

Un caso italiano
Questo trend e questo approccio vedono tra i primi casi concreti quello della Business School di ONE4, la società di selezione e formazione con focus sulle Pmi, anche perché costituita da formatori-imprenditori.
Vale nello sport, vale nel business: così come qualsiasi allenamento per produrre risultati deve essere costante, anche chi già ha buone performance deve mantenersi in forma, migliorare le sue capacità e crescere confrontandosi (con la sua squadra e con i concorrenti).

Edoardo Lombardi di V+ e Flavio Cabrini di ONE4 a un evento



Partendo da questi presupposti, dopo un prima fase già molto positiva nel 2019 il format della “palestra” della Business School ONE4 alza l’asticella della mission formativa con un programma dedicato a un numero chiuso di imprenditori.

•    Concentrare i tempi: una giornata al mese di modulo didattico, con aula condivisa, mix di teoria e pratica, e momenti di confronto con un formatore.
•    Lavorare sul concreto: sessioni di coaching individuale tra una giornata e l’altra, per allenare e mettere in pratica quanto imparato.
•    Insegnanti-imprenditori: oltre ai formatori in-house, nel corso dell’anno ci saranno seminari specialistici di mezza giornata su temi utili allo sviluppo del proprio business, tenuti da relatori di prestigio.

Ci saremo anche noi di V+: prenotatevi per il seminario del 14 giugno!

Per prenotarvi scrivete a info@one4.eu indicando nome, cognome, città, azienda e ruolo.
I primi 10 che scriveranno saranno contattati da ONE4 per procedere alla registrazione.
Per i 10 partecipanti è previsto anche un omaggio speciale di V+.


LA PAROLA A DUE CORSISTI 2018
I due soci di Emmeci Spa 20 anni fa avevano un negozio ciascuno, ora una catena nel settore alimentare con 24 punti vendita in sette province della Lombardia. Hanno partecipato alla Business School di One4 (con i loro due figli e gli ispettori dell’azienda).
Antonio Crea: “Tutto frutto di tanto lavoro e impegno, ma fondamentale è stato avere investito subito e negli anni nella crescita delle persone. Abbiamo ritenuto opportuno affidarci per questo ad aziende specializzate”.
Filippo Mazzoleni: “Devo dire che sono molto soddisfatto di quello che ho ottenuto, perché mi è stata molto utile per capire come posso lavorare meglio ed essere più d’aiuto alle persone che lavorano con me. Mi hanno dato degli strumenti molto semplici ma credo molto produttivi, e un supporto alla pianificazione del lavoro che vogliamo svolgere nei prossimi anni”.