Pillole


Valeria Tonella Valeria Tonella

Dal volume N° 73

Mini guida contro lo scrolling

 

Sono più una fan delle micro abitudini positive che dei macro buoni propositi: per capirci, invece di ripromettermi di iscrivermi in palestra, mi attizza di più l’idea di fare due minuti di plank al giorno per un mese, e vedere cosa succede (se provo, ve lo racconto, promesso).

A questo proposito mi è piaciuto questo articolo su Medium dove consigliano alcune abitudini “mini” ma buone che aiuterebbero a togliere il vizio da scrolling (parola inglese che descrive l’atto di scorrere continuamente col pollice notizie, post e aggiornamenti sul telefono. Si può dire “scrollare”?). L’autrice è al suo secondo anno di minimalismo digitale (si è tolta da Instagram): ammette la difficoltà, ma ricorda anche che in media passiamo circa un mese all’anno sullo smartphone, ed è inquietante.

1. Fai pulizia sui social ed eliminan profili e pagine che non ti interessano più e che riempiono solo la bacheca, rubandoti tempo.

2. Non aver paura di toglierti da gruppi e chat su Whatsapp dove non intervieni più in modo spontaneo. Se dovrà essere, chiederai di poterci rientrare in futuro.

3. Se stai per scrivere a un amico o a un collega, perché invece non gli/le telefoni? Vi sentirete di sicuro più vicini, ed eviterai una bella dose di scrolling.

4. Occhio ai momenti di noia! Uno dei posti in cui usiamo di più lo smartphone è il bagno, ma succede lo stesso in camera da letto (prima di dormire) o mentre aspettiamo che si cucini la cena: in quei momenti, quando sei tentato di attaccarti allo schermo, prendi il telefono e mettilo in carica da qualche parte, e concéntrati su qualcos’altro… o anche non concentrarti su niente! Metti un po’ di musica, e rilassati.

5. Un altro consiglio super pratico viene dal libro di Cal Newport, Minimalismo digitale: quando hai bisogno di processare dei pensieri o di riflettere, il primo istinto è quello di… scrollare, esatto. Immagina, invece, di entrare in uno spazio protetto, dove niente e nessuno può disturbarti. Come se fossi in una capanna di legno nel bosco (Newport parla proprio di “cabin in the woods”). Sai che lì puoi concentrarti al massimo sulle cose importanti, e che lì (ovviamente) lo smartphone e le notifiche non entreranno. Leggevo che durante il lockdown molti americani hanno costruito delle vere “casette di legno” in appartamento… Puoi applicare il concetto se vai a fare una passeggiata, a nuotare in piscina, a bere un bicchiere di vino al bar… pensa che il wi-fi non arrivi, pensa che lì ci siete tu e i tuoi pensieri.

6. Infine, alcuni reminder forse scontati, ma repetita iuvant: spegni qualsiasi dispositivo a cena o dopo cena o mentre parli con un amico. Trova almeno una mezza giornata o ancora meglio una giornata intera per settimana per disconnetterti (sì che ce la fai!). Chiediti se tu stia scappando da qualcosa o da qualcuno, mentre ti distrai sui social: forse c’è qualche conversazione con qualche persona in particolare che eviti? O un senso di solitudine? O cos’altro? Approfondisci.