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Dal volume N° 31

La saggezza pratica

 

PERCHÉ NORME E INCENTIVI NON BASTANO PER ESSERE REALMENTE FELICI

INTERVISTA A BARRY SCHWARTZ

PER GENTILE CONCESSIONE DI SCUOLA DI PALO ALTO

Psicologo e professore di Teoria e Azione Sociale presso lo Swarthmore College, Pennsylvania, Barry Schwartz deve la sua popolarità al libro The Paradox of Choice, nel quale affronta il tema della scelta. Perché le società che godono in abbondanza di beni e servizi, in cui gli individui hanno la possibilità di esercitare il loro libero arbitrio, sono statisticamente più soggette alla depressione e perciò considerate meno felici rispetto a società economicamente meno evolute? In un mare di opzioni, il nostro libero arbitrio ci rema contro, paralizzandoci nell’indecisione più totale. Schwartz studia inoltre il nesso tra Scienza, Morale e Società. Le sue ricerche rappresentano un appello ad abbracciare e proteggere una qualità umana essenziale persa da tempo: la Saggezza Pratica, una via per ritrovare l’equilibrio tra il nostro naturale desiderio di fare la cosa giusta e quello di avere successo, come viene spiegato ampiamente nell’ultimo libro dello psicologo, Practical Wisdom.
L’intervista che segue è tratta dall’intervento di Barry Schwartz al Positive Business Forum, organizzato a Milano da Scuola di Palo Alto.

Le sue ricerche partono sempre da un’analisi concreta della realtà. Qual è il suo resoconto?
Le istituzioni sociali più importanti non stanno funzionando come dovrebbero. I professionisti sono insoddisfatti proprio come i loro utenti – gli insegnanti e gli studenti, i medici e i pazienti, i politici e i cittadini. Finora abbiamo reagito alla crisi ponendoci due domande: Come possiamo stabilire nuove regole per far sì che i professionisti agiscano come dovrebbero? e Come possiamo definire incentivi più efficaci? Tuttavia, credo che né le norme né gli incentivi possano risolvere il problema. Abbiamo bisogno di altro: la virtù. Le persone devono fare la cosa giusta perché vogliono farlo e perché è la cosa giusta da fare, non perché ci sono regole che impongono un comportamento o incentivi che lo stimolano. E la virtù più importante è quella che Aristotele definiva Saggezza Pratica.

Perché norme e incentivi non sono sufficienti per prosperare?
Le regole, anche se buone, costituiscono linee guida da seguire, ma non sono mai abbastanza. Nessuna regola è in grado di spiegare come applicare le norme in ogni singolo caso specifico – come parlare a quel determinato cliente, a quel paziente o a quello studente. La flessibilità è fondamentale. Le norme sono fatte per un mondo in bianco e nero, ma le situazioni che affrontiamo sono definite da numerose sfumature di grigio. Le regole ci costringono a trattare tutti nello stesso modo anche se sappiamo che persone diverse in circostanze diverse hanno bisogni diversi. Ci vuole una buona capacità di giudizio per capire se, come e quando applicare le norme, ma abbiamo bisogno anche della volontà. La capacità di giudizio ci dice qual è la cosa giusta da fare, ma è la volontà che ci spinge a desiderare di farla. La Saggezza Pratica è quindi data dalla somma “capacità di giudizio + volontà”. Cosa ancora più importante, si tratta di un giudizio e di una volontà morali.
Gli incentivi, invece, de-moralizzano – cioè svuotano di significato – ciò che facciamo. Dovremmo agire in un determinato modo perché è la cosa giusta da fare, non perché ci potremmo guadagnare qualcosa.

Cos’è, dunque, la Saggezza Pratica?
È l’abilità morale unita alla volontà morale necessaria per compiere le scelte giuste. Le persone sagge sanno come e quando fare eccezioni alle regole; come e quando improvvisare; come fare la cosa giusta, non solo quando farla; come scegliere tra regole e virtù quando queste sono in conflitto. Il messaggio dietro questa affermazione è molto importante. Tutti, chi più chi meno, sappiamo distinguere tra il Bene e il Male; è una cosa estremamente facile. Le decisioni difficili sono quelle tra una cosa giusta e un’altra cosa giusta. Inoltre, le persone sagge sanno essere empatiche nei confronti degli altri e utilizzano tutte queste abilità per raggiungere gli obiettivi giusti, cioè per servire gli altri, non per manipolarli.

Come si può sviluppare la Saggezza, sia a livello individuale che nelle organizzazioni?
Dobbiamo imparare ad apprezzare l’importanza della Saggezza e a difenderla, con parole e fatti. E a dimostrare cosa vuol dire essere un professionista saggio e perché è fondamentale. Non è un elemento in più, qualcosa che sarebbe bello avere: è una caratteristica essenziale, se vogliamo fare bene il nostro lavoro. Non possiamo fornire un buon servizio agli altri se non sappiamo qual è il nostro vero scopo e se non abbiamo la competenza morale per agire seguendo tale scopo nel modo giusto.
Nel contesto aziendale, i manager devono imparare a delegare e a permettere alle persone che gestiscono di prendere iniziative e commettere errori. Si arriva a fare la cosa giusta solo col permesso di fare quella sbagliata, ottenendo feedback costruttivi e migliorando gradualmente in attività sempre più complesse e diversificate.
Credo che la cosa più importante sia “ri-moralizzare” la nostra professione, trovarne l’obiettivo, il telos, come dicevano gli Antichi Greci. È estremamente difficile autoconvincersi che il lavoro svolto sia significativo quando, di fatto, non lo è. Finché non chiariamo ai nostri collaboratori qual è l’obiettivo della nostra azienda, li obblighiamo a trarre il massimo dal loro lavoro in ambienti professionali tossici.

Qual è la differenza tra Saggezza Pratica e saggezza dovuta all’età?
La Saggezza Pratica non si sviluppa con l’avanzare dell’età, bensì con l’esperienza. Naturalmente l’esperienza è legata all’età, ma avere 65 anni non implica necessariamente essere più saggi di quando se ne avevano 20. Bisogna avere una mente aperta, ascoltare gli altri, essere disposti a correre rischi e improvvisare; soprattutto, bisogna lavorare in un ambiente che incoraggi tutte queste cose. È poco plausibile riuscire a trovare un diciottenne saggio; ma a volte capita che alcuni teenager abbiano una sensibilità straordinaria nei confronti dei bisogni dei loro amici, dei loro familiari o dei loro compagni di scuola. Il problema è che stiamo impedendo a molte persone di sviluppare la Saggezza insistendo sulla necessità di seguire procedure e norme alla lettera.

La saggezza pratica è l’antidoto a una società che sta impazzendo con la burocrazia.
(Barry Schwartz)