Pillole


Valeria Tonella Valeria Tonella

Dal volume N° 49

Il potere di distrarsi

 

 

Abbiamo due emisferi, nel cervello, ma ce lo dimentichiamo. Succede perché, anche se stiamo attenti a creare gli ambienti di lavoro giusti (vedi Pillole dello numero 48) e anche se le aziende favoriscono sempre di più il “lavoro flessibile”, non siamo ancora così bravi a concentrarci. Ma non siamo neanche bravi a distrarci. Mi spiego. Dicevo, abbiamo due emisferi, e alcune ricerche hanno dimostrato che la loro attività segue un certo ritmo (per usare un termine tecnico, si chiama “ritmo ultradiano”) Questo ritmo prevede che i due emisferi si alternino: per circa 90-120 minuti, predomina il sinistro, quello che ci fa essere produttivi; poi per altri 20-30 minuti, predomina il destro, che invece ci dice: “Ehi, hai bisogno di sbadigliare, mangiare, sgranchirti!”.


L’alternanza, o meglio il ritmo che il cervello segue naturalmente dovrebbe diventare la nostra routine. Perciò è sì importante la concentrazione (evitare spazi affollati o aperti, il rumore delle chiacchiere alle macchinette, i colleghi al telefono…), ma lo è anche la distrazione, nei tempi giusti. Un po’ di rilassamento, un panino, la pagina di un romanzo. Prenditi il tempo di lavorare e quello di non farlo, di essere operativo e di operare un reset mentale, di comprimere e decomprimere le energie.
Non è immediato, anzi è tremendamente difficile, e richiede un certo lavoro su se stessi, perché siamo abituati a tararci sugli altri (vediamo i colleghi che lavorano – o non lavorano – e ci adeguiamo, spesso senza accorgercene) oppure perché, quando ci rilassiamo, non riusciamo poi a “tornare nei ranghi”. È tutto un equilibrio. Il consiglio è quello di trovare delle tecniche o degli oggetti che aiutino: un paio di cuffie per non essere disturbati o della musica che ci piace per “staccare” (spegnendola quando dobbiamo rimetterci al lavoro).