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Valeria Tonella Valeria Tonella

IL GIRO DEL MONDO... IN 5 MINUTI

TANTI NE BASTANO PER LEGGERE LA SINTESI DI UNA RICERCA CHE CI MOSTRA IL "MOOD" DELLE VENDITE E DEI CONSUMI INTERNAZIONALI

C'è qualcosa di interessante nei dati che l'Anes (Associazione nazionale editoria periodica specializzata) ha elaborato a partire da un'analisi del Centro studi Confindustria. Dati aggiornati a fine marzo, che mettono la lente di ingrandimento sopra alle principali zone economiche del mondo, per capire quella che gli addetti ai lavori chiamano "congiuntura": come va la produzione, il Pil, chi sale e chi scende nei consumi, la crescita o la flessione delle vendite.

Riassumo qui alcuni punti.

Italia: meno male che c'è l'export

• Calano i consumi (-1% beni, - 0,7% servizi).

• Colpiti soprattutto l'acquisto di carburanti (-9,6% annuo a gennaio) e le immatricolazioni di auto (-13,3% annuo a febbraio). Dal 2007 -17,1% i carburanti e -49,6% le auto. Colpa dell'alto prezzo del petrolio.

• Crescono le esportazioni (a gennaio +0,7% in volume rispetto a dicembre). La spinta viene soprattutto dai mercati extra Ue. Ne beneficiano settori, come il manifatturiero, che vedono il calo degli ordini totali ma la crescita di quelli esteri.

Zona euro: non bene, ma c'è chi resiste

• In generale si assiste a una contrazione dell'attività economica, anche se in febbraio la fiducia di imprese e famiglie è risalita (+2,6 punti su gennaio, +0,3). Ci sono, però, forti differenze tra i Paesi.

• In Francia calo storico (giù soprattutto servizi e manifatturiero).

• In Germania va meglio, ma servizi e manifatturiero crescono lentamente. E tuttavia in gennaio forte rialzo per le vendite al dettaglio (+3,1% su dicembre), un record negli ultimi cinque anni; il potere d'acquisto delle famiglie è sostenuto dagli interventi nelle politiche salariali.

• In Olanda è ancora recessione (Pil -0,2% a fine anno). Premono le restrizioni delle politiche fiscali in atto, il continuo aggiustamento al ribasso dei prezzi delle case, l'indebitamento delle famiglie.

• In Belgio il Pil si è contratto dello 0,1% nell'ultimo trimestre del 2012, e sul futuro pesa la condizione dei principali partner commerciali: Francia, Olanda, dove le prospettive sono negative, e Germania, dove la crescita attesa è molto debole.

• In Svezia cala a gennaio la produzione manifatturiera (-2% mensile a gennaio), con prospettive, però, di ripresa. L'export è aiutato dalla domanda interna Ue e dalla solidità della corona svedese sull'euro e sul dollaro.

Usa: yes, they can

• La ripresa si è rafforzata: aumenta la produzione industriale, si espandono il manifatturiero, i servizi e gli ordini, sia totali che esteri.

• Cresce l'occupazione (+236 mila posti di lavoro in febbraio), e tra i consumatori si diffonde la fiducia.

• Buono l'andamento del mercato immobiliare e di quello azionario.

• Aumenta la ricchezza delle famiglie, che acquistano, e salgono le vendite al dettaglio  (+1,1%), nonostante il rincaro della benzina (+15% dalla fine del 2012) e i rialzi delle imposte a inizio anno.

Giappone: verso la crescita, con decisione

• Il Giappone punta a crescere con decisione: il Pil è cresciuto (+0,2% nell'ultimo trimestre del 2012), le esportazioni sono aumentate (+1,3% mensile in febbraio), così come la produzione industriale.

• I consumi reali delle famiglie sono ripartiti.

Cina: si frena, ma il piede è già sull'acceleratore

• La Cina porta ancora i segni di una fase di rallentamento: le vendite sono frenate dalle misure anti corruzione varate dal governo in prossimità del capodanno, quando le spese per regali e ristoranti giungono al picco, ma la percentuale del commercio al dettaglio resta positiva, +14,3%.

• La produzione segna + 9,9% rispetto a gennaio-febbraio 2012; l'export raggiunge il +23,5%.

• Notizie positive soprattutto dal mercato immobiliare (il governo ha reso più efficace la tassazione del 20% degli utili sulle vendita e ha imposto agli enti locali di contenere le transazioni in presenza di prezzi eccessivi).

• Lo Stato ha inoltre aumentato le spese per sanità (+27%) e pensioni (+14%), azione che libererà il potere d'acquisto delle famiglie.