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Valeria Tonella Valeria Tonella

Il film The Terminal e la lezione dell'inaccettabile Viktor

UN FILM MENO IDILLIACO DI QUELLO CHE SEMBRA, MA CHE NON LASCIA CON L'AMARO IN BOCCA, SEMMAI CON UNA PROMESSA... DI DIVENTARE TUTTI UN PO' VIKTOR NAVORSKI

 

The Terminal è un film di negazioni: Viktor Navorski è "inaccettabile" per il governo degli Stati Uniti che non lo può accogliere e per il suo Paese d'origine che non lo può accettare indietro. Viktor vive in un aeroporto, il "non luogo" per eccellenza, dove non parti né resti, non sei né di qua né di là e tutto è burocraticamente complicato, solo le carte non mancano mai; Viktor e l'hostesse Amelia, di cui fa la conoscenza, aspettano, ma niente di preciso. L'uno, di poter andare a New York per mantenere una promessa fatta anni prima, l'altra l'amore vero che non arriva. Aspettano, non sanno cosa. Aspettano. Niente. Negazioni: da una parte il sogno americano che non si realizza (Viktor non può andare a New York), dall'altra un Paese in guerra, con la cancellazione di tutti i diritti, persino dell'identità delle persone, che senza passaporto non sono nessuno.

Viktor è amabile e buono. Cena con gli inservienti del terminal. Viene assunto come operaio. Il personale lo saluta sorridente da dietro gli sportelli. Eppure intorno a Viktor c'è il nulla. Bloccato da un'autorità troppo severa, riesce a non soffocare in quegli spazi così grandi e luminosi che per lui sono diventati una prigione. Riesce a non impazzire, mentre si fa la barba nei bagni pubblici e dorme sulle poltrone della sala d'attesa. Per settimane.

Di idilliaco c'è veramente poco, in questo film: è la firma di Steven Spielberg. Che limita i personaggi, li circoscrive in situazioni angoscianti. In qualche modo se la cavano, ma non c'è il lieto fine che uno si aspetta. I personaggi di Spielberg, per arrivare alla fine del film con un po' di dignità, devono metterci un impegno sovrumano, perché, se a loro non venissero quelle idee salvavita che a noi comuni spettatori non verrebbero mai, resterebbero "chiusi" nella situazione iniziale. Per sempre.

Viktor è il risultato di questa lotta tra regista e personaggi, che ce la vogliono fare.

Non è che ci si affeziona a lui, si vuole essere come lui. Avere la stessa faccia pulita (come la coscienza) e non perdersi in un bicchier d'acqua. Perché il problema di Viktor non è che manca il wi-fi o l'aereo in ritardo di un'ora. Il suo problema è vivere nell'aeroporto restando uomo, pur vagando in accappatoio e raccogliendo le monetine dei carrelli portavaligie.

Come diventare Viktor Navorski?

1. Adattandosi. Non soccombendo. "La situazione è questa, cosa si fa?". Senza rifiutarla. Potrai sentirti "inaccettabile" per i tuoi colleghi, tua moglie, te stesso... avanti tutta, verso il gate della libertà, senza paura, con la leggerezza che ti riesce. Viktor è disposto a lavorare anche in una profumeria femminile e ad aspettare di essere richiamato senza andare al bagno per un giorno intero. Insomma, adattandosi.

2. Valutando le tue capacità (e non giocando sempre al ribasso). Viktor, da qualche parte nel Paese "di Russia" faceva l'operaio edile. Riesce a farlo anche all'aeroporto di New York, perché è bravo, perché vuole quei soldi per offrire dei "caneloni" alla bella hostesse. Non è nelle migliori situazioni occupazionali, ma sa cosa sa fare e usa queste capacità. Non è che dobbiamo rimanere intrappolati in aeroporto per capirlo!

3. Regole (da infrangere). Se fosse stato per i capi, Viktor sarebbe tornato a casa senza mantenere quella promessa. Non ci sta: nella sua compostezza, più british che russa, mette in ridicolo "i signori delle carte". In una scena memorabile, tira fuori dai guai un connazionale grazie... a una capra. Se le inventa, lì di sana pianta. Non è che nel mondo reale sia sempre così facile... è un film, d'accordo! Ma quante volte ci avete messo lo stesso impegno di Viktor, la mattina, in ufficio?

di Steven Spielberg, 2004

Con Tom Hanks, Catherine Zeta-Jones, Stanley Tucci, Diego Luna, Zoe Saldana

La scena della capra: https://www.youtube.com/watch?v=DmGx9b_msD8

Il trailer che vi farà venir voglia di rivederlo: https://www.youtube.com/watch?v=_IRxJqjXIw4