Strategie e tecniche


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Dal volume N° 47

Disruption digitale, che rottura?

IL DIGITALE HA SEGNATO L’ANNO ZERO:
L’ANALISI DELLA VICE DI FACEBOOK


PER GENTILE CONCESSIONE DI WOBI
INTERVENTO DI NICOLA MENDELSOHN AL WORLD BUSINESS FORUM MILANO 2016

Non possiamo parlare di innovazione e disruption senza parlare di computer. Ho sempre ritenuto importante, quando si pensa al futuro, pensare anche al passato. Spesso tendiamo a dimenticarlo: crediamo sempre di essere i primi, pensiamo di essere unici. Crediamo che nessuno sarebbe stato capace di comprendere le sfide e i cambiamenti che stiamo vivendo oggi, il senso di confusione e di incertezza che viviamo nel quotidiano.

La verità, però, è che lo abbiamo già vissuto.

Se ci pensiamo, il primo vero device mobile è stata l’automobile. Il modo in cui ha cambiato le nostre vite, ridefinendo il concetto di mobilità, un concetto alla sua nascita del tutto disruptive. Il limite di velocità per le prime auto era di circa 2 miglia all’ora (3 chilometri orari). Tempi lunghissimi rispetto a quelli a cui siamo abituati. Oggi in un solo minuto, su internet, si compiono migliaia e migliaia di azioni. Nei prossimi 60 secondi, 30 mila canzoni verranno ascoltate su Spotify e 150 milioni di email verranno inviati, e tutto ciò continuerà ad aumentare con il tempo.

Mille app al giorno
La tecnologia ha sconvolto ogni aspetto della nostra vita. Alcune cose continueranno in una certa maniera, altre no. Prendete, ad esempio, tutti i dispositivi che avevamo sulla nostra scrivania 20 anni fa e l’uso che ne facevamo, ognuno con una propria, spesso singola funzione. Tutti quei dispositivi sono racchiusi efficientemente in un solo device, un computer o uno smartphone.
Non solo: quotidianamente vengono inviate agli store iOS e Android mille app. Vuol dire che circa mille aziende al giorno cercano di diventare le nuove grandi aziende di domani. Non vi è nulla di più disruptive.
Per questa ragione, siamo obbligati a comprendere come i modelli che ci circondano stiano cambiando. Viviamo in un’epoca in cui la più grande compagnia di trasporti (Uber) non possiede nemmeno un mezzo, dove la più grande compagnia di retail (Amazon) non possiede nemmeno un negozio. Molti la identificano come la quarta rivoluzione industriale. Stiamo infatti attraversando un periodo di rottura influenzato da tutte le tecnologie mobili in tutti gli ambiti della nostra vita, quotidiana e professionale. La tecnologia è la forza più potente e trasformativa ed è rappresentata in particolare dai nostri smartphone. I cellulari sono diventati un prolungamento di noi stessi, sono persino diventati il metodo con il quale navighiamo di più su internet.
La domanda quindi è: come agiamo in risposta a questi trend e a una tale disruption?


In balia della disruption? No, grazie
Alcune aziende scelgono di investire al loro interno, altre scelgono di comprare altri business, soprattutto nell’ambito tech. Quest’ultimo metodo è un trend che sta crescendo del 260% negli ultimi anni.


In Facebook ci poniamo l’obiettivo di tornare sempre alla nostra missione originale: creare un mondo più aperto e connesso per portare le persone a condividere la loro vita. Per noi, e per tutte le aziende al mondo, la cosa più importante sono le persone.
Abbiamo ideato un piano a riguardo: si chiama Hacker Way. È una raccolta di elementi culturali, un insieme di tecniche e di valori condivisi nei quali le persone su FB possono ritrovarsi. Che possono capire e imitare. Il punto centrale di questo metodo è quello di portare le persone al di fuori dalla loro zona di comfort, permettendo loro di rischiare, per offrire a ogni persona che lavora con Facebook la possibilità di diventare un creatore.
Hacker Way, in realtà, incarna molti dei valori condivisibili da tutte le vostre aziende.


"Focus on impact"
Focalizzarsi sulla soluzione di grandi problemi, tenendo sempre l’attenzione sul focus. Se vogliamo avere il maggiore impatto possibile, il modo migliore per farlo è quello di essere sempre concentrati sulla risoluzione dei problemi più importanti. Sembra semplice, ma notiamo che la maggior parte delle aziende fa il contrario e spreca molto tempo. Cosa vuol dire "focus"? Significa dare valore al prodotto finale, non al percorso per arrivarci. Incoraggiamo coloro che lavorano con noi a concentrarsi sull’esecuzione. Se devi scegliere tra strategia e esecuzione, scegliete sempre l'esecuzione. Sempre. Perché l’esecuzione è la differenza tra successo e fallimento.
“Move Fast”
È importante per le aziende di tecnologia come Facebook. Le aziende devono muoversi velocemente. Spesso più un’azienda diventa grande, più tende a rallentare, ma ciò che rallenta un’azienda non è mai la grandezza, bensì il timore di commettere errori. Bisogna stare attenti a non focalizzarsi solamente sulla velocità poiché la velocità senza destinazione è nulla. Bisogna sempre avere un obiettivo condiviso.
“Be Open”
Un mondo più aperto e più interconnesso è, secondo Facebook, un mondo migliore. Le persone più aperte sono più informate, e coloro che sono più informati tendono a prendere decisioni migliori. Ciò genera e comporta un impatto positivo anche in ambito aziendale. Facebook in questo modo ha creato una cultura della fiducia, una cultura dell'apertura. La stessa cultura che dovreste instaurare all’interno delle vostre aziende.
“Be Bold”
Costruire grandi cose significa assumersi dei rischi. Può spaventare, e infatti blocca la maggior parte delle imprese, impedendo loro di fare cose audaci. Tuttavia, in un mondo che sta cambiando così rapidamente, se non assumerete dei rischi, fallirete comunque. Noi abbiamo un detto: "La cosa più rischiosa è quella di non correre rischi". Incoraggiamo tutti a prendere decisioni coraggiose, anche se questo significa sbagliare qualche volta.
“Build Social Value”
Ancora una volta, Facebook esiste per rendere il mondo più aperto e connesso, e non solo per costruire un’azienda o produrre utili. Ci aspettiamo che tutti in Facebook si concentrino, ogni giorno, in tutto ciò che fanno, su come costruire un mondo migliore.
Vi lascio, quindi, con una domanda: cosa fareste se non aveste paura di sbagliare?

Una lunga carriera nel marketing, dal 2013 Nicola Mendelsohn è vice presidente Facebook per il settore Emea (Europa, Medio Oriente, Africa). È considerata una delle donne più influenti nell’industria tech britannica (Telegraph). Ha partecipato come relatrice al World Business Forum Milano 2016.