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Valeria Tonella Valeria Tonella

Dalla parte delle bambine: gli spot Barbie e General Electric

Continua la campagna della Mattel intitolata "Puoi essere tutto ciò che desideri", che vuole togliere alla Barbie gli stereotipi più diffusi.

In uno degli ultimi spot, a metterci la faccia sono i papà delle bambine, che giurano di dedicare del tempo per giocare con loro invece di dedicarsi ai passatempi preferiti.

"Sono cresciuto in una famiglia con quattro fratelli" racconta uno.

"Sono un maschio tipo. Prima la domenica la dedicavo al calcio..." ammette serenamente un altro.

"... ma ora interrompo tutto per giocare insieme con Barbie".

Eh sì. L'hashtag #PapàCheGiocanoConBarbie preannuncia scene molto tenere: il papà e la bambina che giocano alla dottoressa; il papà che vuole fare Ken, ma poi lascia alla figlia il ruolo del vigile del fuoco che salva una povera sventurata; il papà che gioca a Barbie astronauta o che fa yoga.

"Penso che la mia bambina potrà essere tutto ciò che desidera".


Lo slogan: Passare del tempo nel suo mondo immaginario è un investimento nel suo futuro.

E ci viene in mente un'altra campagna, della multinazionale General Electric, che vuole favorire l'assunzione di donne nel campo delle scienze. Protagonista la scienziata 86enne Millie Dresselhaus (prima donna a essere stata insignita della National Medal of Science in Ingegneria). Lo campagna si chiede: cosa succederebbe se trattassimo le scienziate alla stregua di star? Le bambine vestirebbe i loro panni a carnevale, ci sarebbe emoticon con i loro visi, i giovani le fermerebbero per strada per farsi un selfie... L'azienda ha dichiarato: "Non stiamo soltanto immaginando un mondo in cui le donne brillanti sono delle celebrità ma vogliamo provare a crearlo". E infatti nello spot le bambine ricevono Barbie - guarda un po' - con le fattezze di Millie Dresslhaus, perché "puoi essere tutto ciò che desideri".