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Valeria Tonella Valeria Tonella

CAMBI GUSTI? E IO TI NASCONDO IL LOGO

SI MODIFICANO I GUSTI DEI CLIENTI, E I MAGGIORI BRAND ALIMENTARI CREANO PRODOTTI E RISTORANTI... SOTTO FALSO NOME

Può una grande azienda come Pepsi ricavare beneficio dal nascondere il suo marchio quando vende?

A quanto pare, questa è la direzione intrapresa da alcuni brand che, come Pepsi, hanno deciso di mostrare un po' meno il loro lato più commerciale a vantaggio di una sembianza più "hipster" e anticonformista. Più tradizionale.

Che storia è?

Taco Bell, catena di fast food americana, ha cominciato a servire milkshake in barattoli di vetro e a scrivere i menù su lavagnette. Non in punti vendita "Taco Bell": i ristoranti, molto "tipici", si chiamano U.S. Taco Co e spopolano in California.

L'anno scorso Pepsi ha lanciato una soda "craft" (artigianale) chiamata Caleb's, subito rinominata "Hipster Pepsi", ma il marchio non compare.

McDonald's, che non perde un trend, offre lenticchie e melanzane nel suo "The Corner". Fuori la emme gialla non c'è. In Australia, ad esempio, l'arredamento di questi ristoranti è bianco e "minimal", e i clienti mangiano pollo arrosto e insalata. L'unico indizio che si tratti di McDonald's è la scritta, in piccolo, McCafe sotto al logo.

I giganti alimentari si stanno adattando. A che cosa? Alla popolarità sempre maggiore guadagnata dai brand minori, che attirano soprattutto i clienti dai 20 ai 30 anni. In questa fascia d'età, dice il marketing, il cliente si sta dirigendo verso cibi che appaiono "reali", "autentici". Inoltre, neanche i Millennial sono più così galvanizzati dalle grandi marche, e anzi amano scoprire - e condividere sui social - nuovi piatti. Perché fa figo. La Caleb's, per esempio, punta sulla mancanza di dolcificanti e sulla scelta esclusiva, nella ricetta, dello zucchero di canna.

L'alternativa per questi dei del fast food sarebbe quella di acquisire i brand più piccoli, che rispondono alle mode; ma sarebbe costoso e anche rischioso, poiché le tendenze alimentari sono quelle che cambiano più rapidamente. Meglio scegliere la politica del "brand in casa", così da testare le acque. Se "spaccherà", diventerà una nuova hit. Altrimenti, pazienza.

Fonte: Inc. Magazine