Pillole


Valeria Tonella Valeria Tonella

È GIÀ LUNEDÌ?

TRA LE "SINDROMI" MODERNE C'È ANCHE QUELLA DA RIENTRO DOPO IL WEEKEND. DISTURBI MENTALI E FISICI, A CUI, PERÒ, SI TROVA RIMEDIO. UN CONSIGLIO SU TUTTI? NON PRENDERE L'INIZIO DELLA SETTIMANA TROPPO SUL SERIO

 

La medicina definisce la "sindrome" come un insieme di sintomi attraverso cui una o più malattie si manifestano, indipendentemente dalle cause che le provocano. Un disturbo, in parole povere, che più persone manifestano, per motivi diversi.

Succede con il lunedì. Il primo giorno della settimana è critico, per molti, tanto che si parla ormai comunemente di "sindrome del lunedì" (Google dà 765 mila risultati).

L'Inps ha fatto sapere che di lunedì ci ammaliamo di più: il 32% dei certificati di malattia presentati all'ente nel 2011 per il settore privato copriva quella giornata; il 28% nella pubblica amministrazione.

Il Censis sembra confermare la tendenza, con almeno 6 lavoratori su 10 afflitti da stress, ansia, insonnia, mal di stomaco, disturbi della pelle, stanchezza.

Come se l'ufficio fosse vissuto come uno spiacevole intermezzo tra svaghi, vacanze, trasferimenti fuori città, momenti con la famiglia. Uno stato di negatività che "monta" la domenica sera per poi disciogliersi, il più delle volte, già a metà del giorno dopo, e farsi risentire, anche fisicamente, alla fine del weekend successivo.

Di lunedì esperti e psicoterapeuti consigliano di non: prendere decisioni importanti, esporsi con nuovi progetti, "fare il punto della situazione", chiedere ferie, permessi o aumenti... perché colleghi e capi potrebbero soffrire a loro volta il rientro. Quindi si rimandi al pomeriggio o, meglio ancora, al martedì mattina.

Ma ci sono dei rimedi?

Molti, e molto semplici:

non caricare il weekend di aspettative eccessive. Evitiamo di figurarci il sabato e la domenica come il nostro unico tempo libero. Passeggiate, shopping, cene vanno organizzati anche durante la settimana, per non instillare nella mente l'idea che di lunedì si entra in una morsa lunga cinque giorni.

rendere il lunedì sera "speciale". Un corso di ballo, cucina o pilates, un incontro culturale, un film possono essere il giusto diversivo a cui pensare quando si torna in ufficio il lunedì mattina. La giornata scorrerà più velocemente con questa piacevole prospettiva.

non lasciarsi fagocitare dagli impegni in agenda. Una lista delle cose da fare è quanto di più utile ci sia il lunedì, quando si ha la sensazione che si debba risolvere tutto e subito. È consigliabile, poi, non lasciare un progetto a metà il venerdì, perché sarà lì ad aspettarci. Chiudere prima del fine settimana e ripartire da capo il lunedì può aiutare a controllare l'ansia.

non isolarsi, socializzare. Alcuni studi sottolineano come il weekend sia vissuto generalmente come un momento di socializzazione, più o meno intensa, che viene bruscamente interrotta a domenica conclusa. C'è chi allora il lunedì preferisce ridurre al minimo i contatti umani, per evitare le tensioni; ma un caffè o la pausa pranzo in compagna dei colleghi con cui andiamo più d'accordo diventano l'espediente per condividere lo stress, ridimensionarlo... e non pensarci tanto su.

ridurre le incombenze extra lavorative. Approfittiamo del sabato per andare in banca, in tintoria, al supermercato. Se il lunedì sera, ad aspettarci, ci sono delle commissioni o le pulizie di fondo dell'appartamento, anche il più solido entusiasmo potrebbe risentirne.

prendersi delle brevi pause. Per sgranchirsi le gambe, fare una telefonata, leggere un quotidiano. Non lasciamoci prendere dalla frenesia.

dedicarsi ad attività meno "impegnative" e più pratiche. Rimanere concentrati su se stessi e sul lavoro da fare non è sempre produttivo. Se la curva dell'energia comincia a calare, è utile "staccare" magari dando una mano a spostare degli scatoloni, ricaricando la macchinetta del caffè, mettendo in ordine un armadio, facendo telefonate o inviando email di routine, pulendo la tastiera del computer, evadendo la posta giacente.

mantenere viva la passione. Uno studio americano (Journal of Gerontological Nursing) paragona il lavoro a una storia d'amore: per garantirne la durata, bisogna trovare gli stimoli giusti. L'importante è lottare contro la tentazione di lasciarsi cadere nella routine, prestando attenzione agli aspetti più piacevoli di quello che facciamo e cercando di stare a contatto con le persone a noi più congeniali. Se il rapporto con capi e colleghi è una questione di "affinità elettive", come le chiamerebbe Goethe e come hanno sottolineato alcuni ricercatori canadesi, la sintonia all'interno di un gruppo è necessaria tanto quanto in una coppia, e contribuisce a costruire dei legami più soddisfacenti e saldi, riducendo il rischio di conflitti.

E tra i consigli in rete ce ne sono per tutti i gusti: indossate un vestito nuovo, fate colazione nel bar che vi piace... non pensate che è già lunedì!