Quando ce l'hai sulla punta della lingua: non sei smemorato, solo poco allenato
È il tuo momento. Stai parlando con disinvoltura. Sai perfettamente quello che stai dicendo, ma, a un certo punto, ti accorgi che ti manca qualcosa e non riesci neanche a girarci intorno. Improvvisamente balbetti, ti ammutolisci e non sai più cosa dire. Ti manca una parola ma non una qualsiasi! Ti manca la parola. Quella che ti permette di andare avanti con il discorso. È lì, sulla punta della lingua, ma proprio non ti viene in mente, e sembra che da quella parola dipenda il buon esito della tua prestazione.
A quante persone è capitato di trovarsi in questa situazione? Come si può evitare che questi episodi accadano? Cosa fare per evitare di “incepparsi”?
Prima di qualsiasi prestazione importante, un meeting aziendale o un appuntamento commerciale, pre-pararsi è in assoluto il primo passo da compiere. Non parlo solo di contenuti, ma anche di preparazione emotiva.
CINQUE STEP FONDAMENTALI
1. Fai una lista scritta o mentale
Un elenco di parole “chiave” che si collegano l’una all’altra ti aiuterà a mettere in ordine quello che vuoi dire, memorizzare i vari passaggi del tuo discorso, sfruttando il tuo pensiero radiante (radiant thinking) che è il modo più naturale e automatico con cui il cervello funziona.
LA PAROLA
“Radiante” significa “che si diffonde verso una direzione a partire da un centro stabilito”.
Si riferisce ai processi di pensiero associativo che provengono da un punto centrale, o che si connettono a esso.
Sapevi che ogni cellula cerebrale è in grado di contattare fino a 10 mila cellule nello stesso istante? Deriva dalla innata capacità del cervello di apprendere ed elaborare informazioni.
2. Regola le tue emozioni
Prima di ogni prestazione, libera la mente da tutto ciò che, in quel momento, non serve e non è utile. Ti servirà a essere più rilassato e dare il meglio di te.
Respirare profondamente, bere dell’acqua o utilizzare tecniche di rilassamento prima di affrontare un appuntamento o una riunione importante, è altrettanto utile.
3. Cambia le tue convinzioni
Le nostre emozioni sono direttamente proporzionali a ciò in cui crediamo. È il risultato di un processo cognitivo che porta, spesso, a fare valutazioni sulle base di informazioni che abbiamo ricevuto o che crediamo di aver ricevuto. Un aforisma di Henry Ford dice: “Che tu creda di farcela o di non farcela avrai comunque ragione”. I tuoi risultati e le tue prestazioni dipendono da te. Crederci o non crederci ti servirà solo ad avvicinarti al risultato che vuoi ottenere o ad allontanarti. Finché ripeterai a te stesso di avere una pessima memoria, il tuo cervello crederà a questo.
4. La tua memoria è perfetta (o quasi)
La nostra memoria così com’è, com’è stata creata, e come ce la portiamo dietro fin dalla nascita, è totalmente perfetta. Ma è perfetta solo nella prima delle due fasi di funzionamento ovvero quella del deposito delle informazioni. Mi spiego meglio.
Tutto ciò che leggiamo, ascoltiamo, vediamo, sentiamo e tutto ciò che i nostri sensi sono in grado di percepire, viene immagazzinato all’interno della nostra memoria in maniera totalmente perfetta. Le difficoltà emergono nella fase successiva: quella del recupero. Questo perché la nostra mente non possiede un metodo che le consente di organizzare e depositare in modo ordinato le informazioni che vogliamo ricordare all’interno della nostra memoria. Di conseguenza, si ritrova a immagazzinarle in maniera completamente disordinata, come se invece di piegare i vestiti e ordinarli nell’armadio, li lanciassimo dentro alla rinfusa.
5. Usa delle tecniche per creare ordine
L’utilizzo sistematico della memoria visiva, attraverso una serie di codici che trasformano tutte le informazioni in immagini o sequenza di immagini, è la base delle tecniche di memoria che per anni ho insegnato.
Per la nostra memoria è molto più facile ricordare un'informazione visiva, (ad esempio un viso o caratteristiche fisiche) piuttosto che un'informazione di natura diversa (un nome, una data…)