Le lasagne Colgate e altri fallimenti in un museo
Anche le grandi, grandissime aziende hanno affrontato il fallimento, e il nuovo museo a tema, nella città di Helsingborg, in Svezia, ne è la prova.
Ci si trova di tutto:
due prodotti Coca-Cola, la Coke II, risalente alla metà degli anni '80 per "contrastare" la Pepsi, e la Coca BlaK, al gusto di caffè;
la linea Bic for Her, penne biro per le donne, boomerang di genere che tornò indietro all'azienda con gli interessi;
la lasagna surgelata di Colgate;
il profumo di Harley-Davidson;
il dvd di Blockbuster, "ucciso" dallo streaming;
Newton di Apple, palmare con pennino che doveva essere tascabile, ma pesava troppo, e fu ritirato dal mercato dopo pochi anni (era il '93);
i Google Glass, mai veramente decollati;
la DC40, prima macchina fotografica digitale, creata da Kodak per far avanzare il mercato della fotografia su pellicola, ma poi sorpassata da altri marchi;
il Betamax di Sony, antenato del videoregistratore, almeno negli intenti, poi superato dal Vhs;
N'Gage di Nokia, un telefonino su cui chiamare e giocare contemporaneamente, per rispondere alla domanda dei più giovani che sceglievano console per videogiochi sempre più piccole... mai decollato;
il Twitter Peek, un piccolo dispositivo, tipo Blackberry, adibito a twittare (esisteva già l'iPhone... nulla di fatto).
Dietro al Museo del fallimento, c'è un'idea di Samuel West, psicologo e ricercatore dell'università di Lund.
Il messaggio: "Fallire aiuta", fa parte del business e della vita. E, soprattutto, è passando da un fallimento all'altro, che ci si allena veramente a ricevere soddisfazioni. L'importante è non perdere l'entusiasmo.
Chi lo ha detto? Scoprilo qui, assieme ad altre frasi famose sul fallimento.
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