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Valeria Tonella Valeria Tonella

"MI PIACE" E COMPRO

DAI SOCIAL NETWORK ALLE VENDITE: UN PASSAGGIO DIVENTATO QUASI NATURALE PER MOLTI CONSUMATORI-UTENTI INTERNET, CHE PRIMA CONDIVIDONO E COMMENTANO E POI ACQUISTANO NEI NEGOZI

 

"Social drives sales". Il social guida le vendite, le traina, le smuove. Nel nostro presente è un assunto diventato realtà, e fa bene Vision Critical a ribadirlo, in una ricerca, From social to sale, che riporto qui e da non perdere (potete scaricarla gratuitamente e completa: http://www.visioncritical.com/social2sale?utm_source=landing+page&utm_medium=Blog&utm_campaign=HBR-SOCIAL-2013). Le interviste fatte sono state circa 6 mila.

Lo "sharing" su Facebook, Twitter, Pinterest si trasforma in acquisti online e offline, ed è soprattutto il dato offline a essere interessante: alla domanda "Hai mai acquistato un prodotto dopo averlo condiviso o aver espresso una preferenza?", il 30% ha detto che sì, ha comprato un prodotto in un negozio fisico dopo averlo condiviso su Facebook o aver messo "mi piace". Il legame tra azione social e acquisto è forte anche su Pinterest (21%) e Twitter (17%).

Quali sono i settori più coinvolti dal fenomeno social-to-sale? Food and drink su Pinterest, prodotti elettronici e bellezza su Facebook e Twitter.

E ci chiediamo: le persone trovano e condividono sui social network prodotti che hanno già, più o meno, intenzione di comprare? Oppure si imbattono in prodotti che non hanno mai cercato, o che vagamente conoscono, e li "condividono" per poi acquistarli? 

In genere, comunque, sembra che Pinterest sia il social network che più incentiva l'acquisto spontaneo dell'utente, mentre l'utente di Facebook e Twitter fa ulteriori ricerche o sta già considerando l'acquisto prima dello sharing. E infine: quanto tempo passa dallo sharing all'acquisto? A una settimana dalla condivisione sui social, da un commento o da un "mi piace", circa la metà degli acquisti ispirati dai social media sono stati compiuti. Tre settimane dopo, la percentuale sale oltre l'80%.