Strategie e tecniche


Egisto Berti Riboli Egisto Berti Riboli

Dal volume N° 22

SOCIAL NETWORK: ESSERCI O NON ESSERCI?

L’IMPORTANTE È FARSI NOTARE: UN APPROCCIO STRATEGICO ALL’USO DEI SOCIAL NETWORK PER AZIENDE E VENDITORI

 

La presenza sui social network di imprese e professionisti risponde spesso a delle logiche di tipo “estetico” più che all’utilità, e raramente ha alla base una strategia in grado di guidare l’azione comunicativa. Accade quindi che molte aziende creino un proprio profilo sui social più noti per la convinzione che il solo fatto di esserci rappresenti un vantaggio.

Non basta avere una sfilza di link a Facebook, Twitter, LinkedIn, Pinterest sulle pagine del proprio sito per potersi definire “social” e gli utenti saranno i primi ad accorgersi di questo bluff. Al contrario sarebbe sempre opportuno pianificare una strategia che concentri selettivamente la presenza e gli sforzi comunicativi di un’azienda sui siti più idonei. Non a tutti converrà, per esempio, aprire un account su un social network in cui vengano pubblicate prettamente immagini. Se un business non si presta a produrre immagini interessanti, meglio optare per qualche altra strada.

Anche aprire un profilo social per poi abbandonarlo al suo destino può essere causa di grossi problemi più che di vantaggi. Se la pagina Facebook di un albergo viene utilizzata dai clienti per segnalare insoddisfazione per il servizio ricevuto o per porre una domanda, non rispondere sarebbe davvero deleterio.

Quando si decide di creare una relazione con una delle community esistenti sul web, diventa prioritario rafforzare questa relazione monitorando l’andamento della pagina, aggiornando i contenuti e rispondendo con rapidità ai commenti degli utenti. Ci vogliono tempo e professionalità, bisogna scegliere la strategia più idonea o farsi consigliare da agenzie specializzate. La definizione di questa strategia non è data una volta per sempre e bisogna cogliere i mutamenti del mercato o dell’azienda per rimodularla nel modo opportuno.

Non è quindi facile affermare in modo univoco quale sia il social più adatto per un’azienda, ma è possibile individuare le principali caratteristiche di ognuno cercando di capire se e come potrebbero essere d’aiuto per un certo tipo di business.

 

Facebook, il più commerciale dei social network

Facebook, il re indiscusso dei social network con oltre un miliardo di utenti, è uno strumento poliedrico e completo con cui adottare uno stile promozionale utile per diversi tipi di azienda. Innanzitutto una pagina “fan” è strutturata in modo tale da rappresentare una vetrina per il brand, con la possibilità di inserire il logo aziendale e un’immagine di copertina. Su Facebook è possibile pubblicare post scritti, ma anche foto e video, potendo così soddisfare il bisogno comunicativo di quelle attività che devono produrre comunicazioni scritte, ma anche per quelle che si vogliono focalizzare sull’immagine – per esempio del proprio prodotto – o realizzare video, come i tutorial.

La pagina è anche un canale adatto al dialogo con i propri fan/clienti e diventa così un doppio supporto sia per la fidelizzazione sia per il customer relationship management. Facebook inoltre sta rendendo sempre più disponibili gli strumenti per la realizzazione di campagne a pagamento, rendendosi appetibile per quelle realtà interessate a proporre delle offerte online. In una parola potremmo definire Facebook il social network più commerciale in circolazione.

 

Twitter, l’alleato del B2B

Twitter è caratterizzato dalla brevità dei tweet (140 caratteri) che lo rende il social network dell’immediatezza, buono soprattutto per comunicazioni snelle e veloci. Si presta quindi moltissimo a essere utilizzato come canale per diffondere aggiornamenti in tempo reale, ma anche promozioni e offerte.

Benché Twitter supporti il caricamento di immagini e di video, tramite il servizio twitvid, la modalità principale di comunicazione su questo social è la parola scritta, ed essa costituisce il suo punto di forza.

Twitter si sta affermando come strumento di comunicazione “professionale”, in particolare per le imprese che svolgono attività B2B. Questo perché tra i suoi utenti sono più numerose le fasce di età adulte, tra i 25 e i 44 anni, mentre su Facebook ci sono in maggioranza adolescenti e i giovani dai 13 ai 24 anni.

In secondo luogo Twitter può essere un alleato non soltanto per fare conoscere il brand e rapportarsi in tempo reale con le aziende clienti, ma anche per trovare venditori, condividere contenuti di valore e promuovere parole chiave inerenti un business.

 

Il volto “professionale” dei social: Linkedin

LinkedIn è decisamente il più adatto per presentare da un punto di vista professionale la propria impresa e la propria attività. È uno strumento per la ricerca del personale, per la diffusione di articoli con contenuti di alta qualità e per la creazione di reti di professionisti.

La possibilità di costruire gruppi di utenti che lavorano nello stesso settore può generare numerose occasioni di collaborazione.

Tuttavia LinkedIn è assai meno adatto a un’attività puramente promozionale o di diffusione di offerte commerciali, per le quali resta prioritario Facebook.

 

Le immagini di Pinterest e l’impatto visivo del prodotto

Pinterest è stato il social network con la maggior crescita di utenti nel 2012 con un incremento di iscritti pari al 75%, in particolare di sesso femminile. Inoltre, proprio alla fine dello stesso anno, sono state introdotte le pagine aziendali aprendo così delle importanti opportunità.

Ovviamente i numeri del successo di Pinterest rappresentano un forte richiamo per molti, ma non tutte le attività riuscirebbero a trarne dei benefici. In linea generale Pinterest è indicato per quelle aziende in cui l’immagine rappresenta un aspetto fondamentale della comunicazione o i cui prodotti abbiano un forte impatto visivo. Per questa ragione, sembrerebbe meno indicato per società che forniscono servizi.

Può invece prestarsi alla comunicazione e alla promozione nel settore turistico: le strutture recettive potrebbero creare raccolte di immagini (board) non solo con le foto dei locali, ma con foto della zona in cui sorgono, messe a disposizione dai clienti che le hanno visitate.

 

Non sarebbe di certo possibile riassumere qui tutte le possibili applicazioni dei social network esistenti, ma per potersi destreggiare in questa giungla è bene tenere in considerazione un concetto chiave: serve solo ciò che può essere correttamente realizzato.

Al tempo stesso non esiste un limite al numero di siti su cui essere presenti, anche perché uno non esclude l’altro. Infatti è possibile diversificare i messaggi su Facebook, Twitter, LinkedIn o Pinterest sfruttando le potenzialità di ognuno a seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere.

 

Molte ricerche evidenziano come la presenza sul web delle aziende sia spesso priva di un approccio strategico. Da questo articolo si dovrebbe desumere, invece, l’utilità di definire sempre, almeno nel medio periodo, una linea da seguire, scegliendo i social su cui essere presenti in base al tipo di attività che si svolge e alle risorse che possono essere destinate a questi canali di comunicazione.

Come diceva qualcuno più saggio e astuto di noi, “chi in cento battaglie riporta cento vittorie, non è il più abile in assoluto; al contrario, chi non dà nemmeno battaglia, e sottomette le truppe dell’avversario, è il più abile in assoluto”. Parola di Sun Tzu.